Grecia e immigrazione
 
Italia e Grecia, relazioni basate su valori comuni
     

Roma, 19 ott - (Agenzia Nova) - I rapporti bilaterali tra Grecia e Italia sono particolari perché basati sul “solido piedistallo culturale delle civiltà nate nei nostri paesi”, che sono anche “la pietra angolare” della civiltà moderna. Così il viceministro della Difesa greco Dimitris Vitsas in un'intervista ad "Agenzia Nova" nel corso della sua visita di due giorni in Italia. “I nostri paesi – ha detto Vitsas - sono partner e alleati stabili, intrattenendo forti legami economici e politici. Questi legami vengono ulteriormente rafforzati nelle congiunture attuali, poiché Grecia e Italia condividono una visione di segno sociale per l'uscita della zona euro dalla crisi”. "Stiamo affrontando sfide comuni – ha aggiunto il viceministro greco -, come la crisi dei profughi e dei migranti, nella cui gestione i nostri due paesi sono in prima linea, come anche nello sforzo di creare politiche europee e un azione condivisa nell'affrontare tali sfide”. “Tutti parliamo della nostra ‘casa europea comune’ e della ‘famiglia europea’ di cui facciamo parte, ma tutto ciò deve essere confermato in pratica, altrimenti non potrà produrre risultati”, ha aggiunto Vitsas.

 

 

     
Immigrazione, risposte Ue non soddisfacenti    
     

Roma, 19 ott - (Agenzia Nova) - Il sostegno fornito dall’Unione europea alla Grecia ed all'Italia e le risposte comuni per la gestione dell’emergenza immigrazione non sono soddisfacenti: “su questo tema sarà messa alla prova la stessa coesione dell’Ue”. E’ quanto affermato dal viceministro della Difesa greco Dimitris Vitsas, in un’intervista rilasciata ad “Agenzia Nova” nel corso della sua visita in Italia il 17 e 18 ottobre. Il rappresentante del governo greco ha preso parte a Roma alla riunione dei ministri della Difesa del sud est Europa (Sedm 2016) e si è recato poi a Napoli per una visita di lavoro al quartier generale della Nato, dove ha incontrato il personale militare greco di stanza nel capoluogo campano. Italia e Grecia "stanno affrontando sfide comuni – ha detto il viceministro greco -, come la crisi dei profughi e dei migranti, nella cui gestione i nostri due paesi sono in prima linea, come anche nello sforzo di creare politiche europee e un azione condivisa nell'affrontare tali sfide”. Quella delle migrazioni – ha proseguito Vitsas – “è una questione europea, poiché le persone che arrivano nei nostri paesi vogliono raggiungere l'Europa, come meta finale, quindi non è un problema soltanto greco o italiano ma di tutta l'Europa”.

 

A parere del viceministro greco inoltre "da alcuni paesi non vengono attuati gli impegni concordati". “Su questo tema – ha ribadito - sarà messa alla prova la stessa coesione dell'Ue, vale a dire se procederemo verso una gestione comune o se ogni stato prenderà delle distanze, caricando il problema sulle spalle di chi ha una certa posizione geografica”. Secondo il viceministro “le risposte dell'Ue sono a volte considerevolmente tardive”, mentre dall’altra parte “vacilla l'attuazione degli impegni dei paesi membri”. “Ci sono paesi o forze politiche in alcuni stati, che, pur non avendo frontiere marittime, esprimono suggerimenti sulla protezione di esse”, ha accusato Vitsas secondo cui “la comunità internazionale è in grande ritardo” sia sul comprendere che sul gestire il fenomeno migratorio.

 

La questione dei profughi è indubbiamente legata alle guerre, ma per quanto riguarda il fenomeno migratorio esiste anche una “zona grigia”, ha sottolineato ancora Vitsas, il quale ha aggiunto che finché il nostro pianeta sarà diviso - a causa di disuguaglianze, povertà e miseria - i flussi migratori continueranno ad intensificarsi. Per questo a parere del viceministro greco “i paesi sviluppati devono affrontare il problema della povertà in altri paesi, e non soltanto dal punto di vista della carità ma piuttosto impegnandosi seriamente in termini di diffusione della crescita e di creazione di opportunità di sviluppo”. In ogni caso, ha sottolineato Vitsas, “i nostri paesi fanno il loro dovere umanitario, secondo gli impegni del diritto internazionale e della Convenzione di Ginevra. Quello che è urgente è condividere il peso e decidere su una via legale per tutti i paesi europei”.

 

 

     
Nato, positiva missione controllo flussi migratori nell'Egeo    
     

Roma, 19 ott - (Agenzia Nova) - La Grecia fino ad ora valuta in maniera positiva la missione della Nato nel Mar Egeo: per questo dovrebbe continuare. Lo ha detto il viceministro della Difesa greco Dimitris Vitsas, in un'intervista ad "Agenzia Nova" nel corso della sua visita in Italia del 17 e 18 ottobre. Vistas ha spiegato che si tratta di una missione alleata di monitoraggio e informazione, che ha avuto inizio contestualmente all'attivazione dell'accordo tra Ue e Turchia sui rifugiati, nel marzo 2016. "La questione non è se la Nato ha contenuto i flussi dalle coste turche verso le isole greche: comunque non era questa la sua missione”, ha precisato il viceministro. A parere di Vitsas comunque la missione consente a ciascun paese partecipante alla missione di condividere la responsabilità e, soprattutto, di avere i dati di prima mano, così che le sue posizioni su ciò che accade nel Mar Egeo siano al corrente dei fatti; al di là di un'eventuale rilevanza pratica per la gestione dei flussi migratori, la missione della Nato offre un “precedente positivo”, un modello utile per la capacità dell'alleanza di agire collettivamente per la gestione dei problemi attuali.