Roma, 18 mar 08:28 - (Agenzia Nova) - Dopo mesi di difficili colloqui il leader del Partito per la libertà (Pvv), Geert Wilders, ha deciso di fare un passo indietro e, nonostante la vittoria alle elezioni parlamentari dello scorso 22 novembre, non sarà il prossimo primo ministro dei Paesi Bassi. Espressione della destra radicale olandese, il Pvv – forte del 23 per cento ottenuto alle urne – ha tentato per settimane di portare avanti dei negoziati con altre tre forze politiche: il Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd)del primo ministro uscente Mark Rutte; la formazione di centrodestra Nuovo contratto sociale (Nsc); e i populisti del Movimento Civico-Contadino (Bbb). Il risultato di questi negoziati, tuttavia, è stato la “messa in mora” di Wilders che, di fatto, è stato costretto a rinunciare all'incarico di primo ministro come condizione per raggiungere un'intesa. Wilders, in un messaggio pubblicato sul suo profilo X, ha spiegato che tale decisione è stata motivata dal desiderio di favorire la formazione di un governo di destra.
Al momento, tuttavia, l'ipotesi più probabile è quella di un cosiddetto “gabinetto extra parlamentare”, un esecutivo perlopiù composto da tecnici che avrebbe un rapporto più flessibile con la Tweede Kamer, la Camera dei rappresentanti olandese. Un governo di questo tipo, infatti, non poggerebbe le basi su un accordo fra i partiti, un vero e proprio “contratto” ben strutturato e dettagliato come da tradizione nella politica olandese. Certamente, le quattro forze politiche dovranno necessariamente trovare un'intesa su dossier come le finanze pubbliche, la politica estera e l'immigrazione, uno dei temi più caldi nella retorica di Wilders. E con il leader del Pvv, d'altronde, sarà assolutamente necessario trovare un'intesa se gli altri partiti intendono scongiurare lo scenario di un ritorno alle urne. Un recente sondaggio condotto dall'istituto Ipsos indica, infatti, che Wilders potrebbe il 31 per cento dei voti in caso di nuove elezioni – ben otto punti in più di quanto accaduto lo scorso novembre –, una crescita che si contrappone ai livelli pressoché invariati riscontrati per gli altri tre partiti coinvolti nei negoziati. E' chiaro, quindi, che riportare il Paese al voto potrebbe rafforzare proprio la posizione di Wilders e limiterebbe l'intento degli altri schieramenti, ovvero limitare l'avanzata dell'estrema destra.
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