Il punto
15.03.2024 - 10:49
 
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Centrosinistra: si allontana l'ipotesi di un Gentiloni come “grande federatore”
Roma, 15 mar 10:49 - (Agenzia Nova) - Dopo il voto in Abruzzo sarà difficile guadagnare al “campo largo” anche Renzi e Calenda. Se l’accordo fra Partito democratico e Movimento 5 stelle ha funzionato in Sardegna, anche per gli errori commessi dal centrodestra nella scelta del candidato governatore, in Abruzzo l’alleanza, allargata ai centristi di Carlo Calenda e Matteo Renzi e alla sinistra estrema di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni non ha portato a quel ribaltone nella guida della regione che Elly Schlein e Giuseppe Conte si auguravano. Nonostante i tanti appelli all’unità per tentare di battere il centrodestra, sembra più che evidente che la chimera del campo largo non abbia un grande futuro, almeno a livello nazionale. E non sembra funzionare nemmeno a livello locale, come dimostra il caso della Basilicata, dove dall’accordo sono rimasti fuori Calenda e Renzi. Il voto in Sardegna e in Abruzzo ha certificato la crescita significativa del Pd e il calo, significativo, dell’M5s. Con i centristi che ormai sembrano destinati al ruolo di mal sopportati comprimari, quando non vengono messi alla porta, come in Basilicata, dove si voterà fra poco più di un mese. Un atteggiamento che rischia di regalarli al centrodestra. Sul piano generale, Giuseppe Conte ha capito che nella competizione con il Pd il suo movimento esce perdente e nemmeno le prossime europee, dove si vota il singolo partito, potranno segnare un'inversione di tendenza. La crescita del Pd a guida Schlein, sia pure lenta e non eclatante, viene confermata anche dagli ultimi sondaggi che danno i democratici tra il 21 e il 22 per cento. Poco, ovviamente, per essere l’alternativa a Fratelli d’Italia nella guida del Paese, ma abbastanza per mettere al sicuro la leadership della Schlein all’interno del partito: una leadership sulla quale incombeva l’ombra di Paolo Gentiloni. L’ex premier ed ex ministro degli Esteri lascerà l’incarico di commissario europeo all’Economia e molti nel Pd avevano cominciato a pensare a lui come possibile successore della Schlein, o magari, più verosimilmente, come possibile candidato premier del centrosinistra. Gentiloni potrebbe essere l’uomo giusto per tenere insieme Pd, 5 stelle, l’Alleanza verdi sinistra ed anche +Europa, ma appare improbabile, ormai, che il “campo largo” possa includere anche i centristi.
 
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