Roma, 15 mar 18:59 - (Agenzia Nova) - In settimana il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è volato a Cannes per il Mipim, la fiera del mercato internazionale dei professionisti dell'immobiliare. Prima, però, il sindaco ha presentato alla città il nuovo portale web “www.romasitrasforma.it”: una mappa virtuale dove sono stati inseriti i principali lavori in corso, per un totale di 400 interventi. L’elenco sarà ampliato. Nelle stesse ore l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, infatti, in Francia stava illustrando ai professionisti e investitori del settore i primi segnali di ripresa registrati nella Capitale italiana, a fronte dell’innesto di 13 miliardi di investimenti pubblici (+140 per cento dal 2022 al 2023, secondo la Banca d’Italia) e che a oggi fanno contare 5 mila cantieri attivi in città. All’indomani, all’arrivo del sindaco sulla Costa Azzurra, così è rimbalzata la notizia della scalata di Roma nel rapporto annuale di Resonance, società leader di consulenza nei settori del turismo, dello sviluppo economico e degli investimenti immobiliari. La Capitale è passata dall’ottava alla quarta posizione nella classifica delle cento città ritenute più attrattive in Europa. A far da volano è stato il turismo e l’indotto collegato: le aperture di importanti ristoranti e alberghi, insieme all’immenso patrimonio archeologico e culturale, hanno portato Roma a registrare un +46 per cento in termini di flussi diventando quindi terza per “lovability” e prima per “livability”, ovvero vita notturna e godibilità degli spazi aperti. Sta, invece, in 59ma posizione la Città eterna sul fronte di chi ci vive: il parametro è quello della “prosperity”, che include occupazione, reddito e titolo di studio dei residenti.
Gli investitori comunque, lo ha certificato un’altra indagine presentata al Mipim dalla Rete urbana delle rappresentanze, in Roma ci credono e vogliono investire. Tra il 2019 e il 2022 le compravendite immobiliari residenziali sono passate da 32.759 a 40.064 ma nel 2023, poi, hanno registrato una flessione e in un anno sono arretrate di quasi quattro, fermandosi a 33.993 unità. Nonostante questo il 63 per cento degli imprenditori interpellati dalla Rur si dice interessato a investire a Roma. Il 72 per cento di loro riconosce nelle opportunità turistiche e culturali della Capitale un buon motivo per fare un investimento. Soltanto il 7 per cento, invece, ritiene di voler investire a Roma perché la città ha un ampio margine di mercato.
Una minoranza, che conferma un certo andamento interno dell’economia urbana, a più riprese segnalato in questi mesi da categorie e sindacati. Non dà ultimo l’appello si è levato, in settimana, da Unindustria: “L’intervento coraggioso e strutturale sul costo del lavoro rimane una priorità”, ha detto il presidente Angelo Camilli in occasione dell’Assemblea generale degli industriali del Lazio. Dopotutto la 59ma posizione su 100 per “prosperity” (rapporto Resonance) e il calo delle compravendite nel 2023 (rapporto Rur) sono dati che, se messi uno accanto all’altro, confermano quanto Nomisma pure aveva certificato a novembre scorso: il mercato immobiliare residenziale a Roma, come nel resto del Paese, si sta spostando dalla compravendita all’affitto. Il volume delle compravendite residenziali del primo semestre 2023 ha evidenziato una flessione del 16,5 per cento, a fronte di un -12,5 per cento su base nazionale. Il comparto della locazione invece ha confermato il trend crescente con una variazione di +2,7 per cento.
A pesare, secondo Nomisma, è l’aumento dei tassi: il 73 per cento di chi acquista lo fa con accesso a un mutuo. E pure per il primo semestre 2024 gli operatori prevedono un miglioramento degli indicatori di mercato legati alla locazione e, per contro, un peggioramento di quelli relativi alla compravendita. Una causa, probabilmente, si annida anche in un fattore culturale: sta crescendo la predisposizione, che sia desiderata o indotta da condizioni economiche, a prediligere l’affitto al possesso, che si tratti d’auto o di case.
A fronte di questo scenario recuperare e riqualificare l’esistente appare sicuramente più appropriato che costruire ex novo. Come lo è ricordarsi che Roma ha tutto per competere con Londra, Parigi e Berlino. Senza però perdere di vista il punto di vista di chi in città ci vive e, magari, ci vuole restare mettendo su casa.
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