MALESIA

 
 

Malesia: premier Mahathir esorta l'Asean ad approccio unitario alla Cina

Kuala Lumpur, 27 set 2019 12:02 - (Agenzia Nova) - Il primo ministro della Malesia, Mahathir Mohamad, ha discusso il ruolo della Cina nello sviluppo infrastrutturale del suo paese ieri, ospite del think tank Council on Foreign Relations di New York. Mahathir, negli Usa in occasione dell’annuale Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha parlato della sua lunga esperienza come capo di governo della Malesia, e delle sfide affrontate dal suo paese, specie in materia di sviluppo infrastrutturale. Nel corso del suo intervento, Mahathir ha preso atto che Pechino, con la sua capacità finanziaria ineguagliata a livello regionale, rappresenta un partner imprescindibile per lo sviluppo infrastrutturale della Malesia e dei paesi vicini. Il premier 94enne ha argomentato che Kuala Lumpur è “obbligata” a guardare a Pechino e alla nuova Via della seta, perché “semplicemente non ci possiamo permettere (di sostenere autonomamente i costi).

Dobbiamo cercare una via”, ha detto il premier, riferendosi alla cooperazione con la Cina sul fronte dello sviluppo infrastrutturale. Mahathir, che dopo la sua elezione ha duramente contestato il predecessore, Najib Razak, per aver ceduto a condizioni vessatorie da parte di Pechino, ha intrapreso nei mesi scorsi una rinegoziazione dei principali progetti in corso d’opera, ma da allora ha ammorbidito la linea nei confronti della cooperazione con la Cina. “Il nostro approccio è improntato alla preservazione delle nostre finanze”, ha spiegato il premier malese. “Non possiamo permetterci di costruire queste costosissime linee ferroviarie. Che ci piaccia o no, dobbiamo rivolgerci ai cinesi e fare appello, mostrare che siamo pronti alla collaborazione, e alla fine, penso concluderanno che la via migliore è una certa riduzione dei costi”.

Il premier malese ha ricordato il progetto della linea ferroviaria da 688 chilometri East Coast Rail Link (Ecrl), e i progetti di due gasdotti sostenuti a loro volta dalla Cina, i cui termini erano stati giudicati dal premier troppo onerosi e iniqui nei confronti della Malesia. Il governo Mahathir è riuscito quest’anno a rinegoziare i termini dell’Ecrl in termini di minori costi per 5 miliardi di dollari rispetto ai 16,4 miliardi iniziali, e di maggior condivisione degli oneri. La rinegoziazione è stata possibile anche tramite una parziale riduzione delle dimensioni dell’opera, ridimensionata a 640 chilometri accantonando la costruzione di un tunnel.

L’intervento di Mahathir di fronte al think tank newyorkese ha riguardato anche il ruolo della Cina nel più ampio contesto dello sviluppo regionale asiatico. Il premier ha parlato dell’ambiziosa iniziativa cinese Belt and Road Initiative (Bri, la nuova Via della seta), con particolare riferimento al rischio, per i paesi partner di Pechino, di scivolare nella “trappola del debito” cinese. Secondo Mahathir, i paesi del Sud-est asiatico dovrebbero far fronte a questo rischio coordinando il confronto e l’interlocuzione con la Cina: “Comprendiamo tutti che è necessario avere a che fare con la Cina congiuntamente, perché questo ci dà maggior forza”, ha detto il premier.

La medesima considerazione, ha sottolineato il capo del governo malese, vale per le dispute territoriali che oppongono Pechino ai paesi che affacciano sul Mar Cinese Meridionale: “Oggi non siamo davvero forti a sufficienza per dire ad esempio ai cinesi: ‘Non dovreste fare questo genere di cose, è contrario al diritto internazionale”. Il premier malese si è comunque detto tranquillo in merito alle dispute territoriali con la Cina: secondo Mahathir, infatti, Pechino ha moderato almeno per il momento l’aggressività delle sue rivendicazioni territoriali, per tentare di aggiudicarsi il sostegno dei paesi del Sud-est asiatico.

La Cina necessita di buone relazioni coi paesi dell’Asean anche per poter attingere ai loro mercati, specie in settori strategici come quello delle telecomunicazioni. Proprio la Malesia ha recentemente aperto alla cooperazione con Pechino per lo sviluppo della propria rete 5G. Al-Ishsal Ishak, presidente della Commissione per le comunicazioni e i media della Malesia, ha dichiarato questo mese che Kuala Lumpur non ha alcuna obiezione alla partecipazione del colosso dell’elettronica cinese Huawei alla realizzazione della rete 5G nazionale. Il funzionario ha riferito che la terza economia del Sud-est asiatico annuncerà l’allocazione delle frequenze del 5G nella seconda metà del 2020. Huawei si è affermato da tempo come fornitore di router a banda larga, controller di rete e switch per centri dati alle aziende delle telecomunicazioni malesi. Al-Ishsal ha dichiarato che il rapporto dettagliato di una indagine sui presunti rischi per la sicurezza posti dalle apparecchiature di Huawei è già stato sottoposto all’attenzione del premier malese Mahathir Mohamad dall’Agenzia per la sicurezza informatica nazionale, e che “non c’è alcuna obiezione” alla partecipazione dell’azienda cinese all’introduzione del 5G nel paese.

“La sicurezza informatica è una questione che interessa tutti i fornitori di servizi (di comunicazione). In questo senso, Huawei non è speciale. Continuiamo a monitorare la questione, perché la situazione è dinamica e in costante mutamento. Se dovessimo riscontrare condotte sbagliate da parte di qualunque soggetto, non solo Huawei, lo denunceremo e riferiremo al governo e all’ Agenzia per la sicurezza informatica nazionale”, ha detto il funzionario.

A New York Mahathir ha discusso anche una serie di altri temi: dalla produttività dei dipendenti pubblici alle politiche di “discriminazione positiva” in favore dell’etnia malay, di cui la politica malese ha discusso senza seguito una rimodulazione. Il leader 94enne ha scherzato sulla sua lunga carriera politica: “Sono l’unico ‘dittatore’ ad essersi dimesso”, ha affermato il premier, commentando i detrattori che equiparano a una dittatura la sua prima, lunga stagione alla guida della Malesia, dal 1981 al 2003. Infine, il premier ha fornito consigli di salute: “Non mangiare troppo. Vivere, e non vivere per mangiare. Cervello e muscoli vanno tenuti sempre in attività, perciò siate attivi, e perso potrete arrivare a 94 anni”. (Fim)
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