L’Italia potrebbe ritrovarsi tutta in fascia rossa durante il periodo di Pasqua, dal 3 al 5 aprile. E’ quanto starebbe emergendo durante la riunione tra governo, Regioni ed Enti locali. Secondo alcune fonti concordanti, il governo attraverso un decreto legge, intende estendere la zona rossa in tutto il territorio nazionale, escluso le regioni che in quel momento si trovano in zona bianca.
Il governo decide oggi sulla nuova stretta per fermare la terza ondata di contagi da Covid-19. Prima un incontro informale con le Regioni, poi un Consiglio dei ministri che darà il via libera alle nuove restrizioni, con parametri rivisti e divieti che saranno quindi validi fino al 6 aprile. Le misure saranno previste da un decreto legge ed entreranno in vigore dalla prossima settimana. Intanto da lunedì potrebbero essere fino a 14 le regioni in fascia di rischio dove scatterà il lockdown: scuole chiuse e in didattica a distanza, bar, ristoranti e negozi chiusi e possibilità di uscire da casa solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità.
A Basilicata, Campania e Molise, già rosse da una settimana, potrebbero aggiungersi quasi sicuramente Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Ma anche Veneto, provincia di Trento e Bolzano, Abruzzo e Toscana, Liguria, Puglia e Valle d’Aosta. Il Lazio è al limite tra l’arancione e il rosso. Umbria e Calabria dovrebbero rimanere in arancione. La Sicilia potrebbe confermarsi in zona gialla.
Con la curva dei contagi in risalita, la diffusione delle varianti e la situazione delle terapie intensive, il governo intende intervenire con tempestività. Tra le ipotesi in campo ci sono delle chiusure generali nei fine settimana per tentare di ridurre la curva dei contagi legati a un aumento della mobilità e delle attività sociali e il criterio di 250 casi ogni 100 mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa. Il ministro della Salute Roberto Speranza dovrebbe firmare le ordinanze dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto legge e da lunedì in zona rossa si andrà dunque con un Rt superiore a 1,25 nel valore inferiore o con un’incidenza di 250 casi ogni 100 mila abitanti.
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