Per Alberto Zangrillo, direttore della Anestesia-rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, il Covid è davvero morto. “Per me sì. Da sei mesi non indosso la mascherina, neppure in ospedale”, ha spiegato in un’intervista al “Corriere della Sera”.
“Qualcuno mi guarda male, non mi importa. Nel complesso oggi la mascherina è inutile come tante cose probabilmente inutili — ad esempio l’eccesso di tamponi — fatte in questi anni di delirio”, ha spiegato. Con la pandemia “sul piano del rapporto medico-paziente ci ritroviamo impoveriti”, ha proseguito l’esperto. “Durante le ondate di Covid sono venuti a mancare i punti di riferimento, la gente era spaventata e non trovava chi potesse prestare ascolto alle sue ansie”, ha spiegato. “Ho passato mesi a rincuorare e informare. Abbiamo peccato dal punto di vista etico e morale. È venuto meno il prendersi carico del paziente che dovrebbe restare al centro della nostra professione, in qualsiasi circostanza”, ha ricordato.
“Sono mancati i servizi sul territorio, vicini alle persone. Non voglio parlare male dei medici di famiglia, alcuni dei quali hanno lavorato benissimo. Però non trovando ascolto i cittadini hanno avuto come unico punto di riferimento i Pronto soccorso. Il rapporto medico-paziente è saltato. Ci siamo dimenticati di curare le paure e i timori delle famiglie che hanno visto la nostra figura diventare impotente. Poi l’informazione spettacolarizzata ha fatto il resto”, ha concluso Zangrillo.
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