L’Unione europea deve “accelerare” la ricerca sulle mutazioni del coronavirus. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un’intervista rilasciata al quotidiano “Les Echos”. “Sin da ora e in parallelo agli sforzi sui vaccini attuali, bisogna aiutare le aziende a sviluppare delle capacità di produzione di questi vaccini di seconda generazione”, ha detto von der Leyen. “Per questo lanceremo mercoledì (17 febbraio) un nuovo programma, “Hera incubator”, dedicato allo studio delle mutazioni del virus”, ha affermato la presidente. In merito alla possibilità di acquistare il vaccino russo Sputnik V, la presidente spiega che ci sono due condizioni.
Von der Leyen: “Gestire bene la produzione dei vaccini”
“Devono fare richiesta, come tutti gli altri laboratori, presso l’Agenzia europea del farmaco. E per questo bisogna dare un accesso totale ai suoi dati e ai suoi siti di produzione”, ha spiegato von der Leyen. “La produzione del vaccino è rischiosa – ha continuato la presidente – dobbiamo assicurarci che sia veramente gestita”.
La presidente della Commissione Ue ha espresso anche altri dubbi sulla produzione di vaccini russa. “Mi chiedo come la Russia possa permettersi un simile volume di dosi quando la campagna di vaccinazione della sua popolazione non è avanzata in modo soddisfacente”, ha aggiunto. Sulla creazione del passaporto vaccinale, la presidente della Commissione Uef spiega che si tratta prima di tutto di una “necessità medica per poter seguire i pazienti su tutto il continente”. Per il resto, fino a quando i cittadini non avranno avuto la possibilità di farsi vaccinare, i certificati non dovrebbero essere utilizzati ad altri fini. Sarebbe prematuro”, ha detto la presidente.