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Vincono i Popolari, trema il governo socialista in Spagna. Sanchez convoca le elezioni anticipate a luglio

"La cosa migliore è che gli spagnoli possano dire la loro nel definire la direzione politica del Paese", ha detto il premier

Madrid
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Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha convocato le elezioni politiche al 23 luglio, in anticipo rispetto a dicembre, mese in cui si sarebbero dovute svolgere. La decisione di Sanchez è una conseguenza dei risultati delle elezioni amministrative tenutesi ieri, in cui il Partito Socialista ha perso nelle principali città spagnole a scapito del Partito popolare che, invece, è riuscito a strappere 15 dei 22 capoluoghi, compresi i feudi socialisti di Siviglia, Valladolid, Castellon e Palma.


“Molti presidenti dalla gestione impeccabile hanno smesso di esserlo. Tutto ciò rende opportuno che gli spagnoli facciano chiarezza sulle forze politiche che dovrebbero guidare questa fase. La cosa migliore è che gli spagnoli possano dire la loro nel definire la direzione politica del Paese”, ha detto il premier in una breve dichiarazione istituzionale.

Il voto: il Partito Popolare guadagna 1,8 milioni di voti

Rispetto alle elezioni amministrative del 2019, quando il Pp era guidato da Pablo Casado, il principale partito d’opposizione ha ottenuto 1,8 milioni di voti in più. Oltre che a Madrid, il Pp si è assicurato la maggioranza assoluta a Malaga, Almeria, Cadice, Cordoba, Granada, Murcia, Oviedo, Santander, Teruel, Logrono, Badajoz e Salamanca. Valencia, una della città più contese, è infine andata al partito di Alberto Nunez Feijoo, a cui mancano tuttavia quattro seggi per raggiungere la maggioranza assoluta, che può assicurarsi con Vox. I popolari continueranno a governare ad Alicante se stringeranno un’alleanza con il partito sovranista di Santiago Abascal. In Andalusia, il Pp ha vinto in tutti i capoluoghi tranne che a Jaen, dove il Psoe ha raccolto più voti, pur ottenendo lo stesso numero di consiglieri comunali. In Castiglia La Mancia, dove il Psoe governava i cinque capoluoghi, il Pp può ora assumere il controllo a Toledo, Ciudad Real, Guadalajara e Albacete, sempre in caso di alleanza con Vox. Il Psoe perde anche Palma di Maiorca, dove il Pp non è riuscito, tuttavia, ad assicurarsi la maggioranza assoluta. Mentre i socialisti sono stati i più votati a Las Palmas di Gran Canaria e potrebbero mantenere il governo in alleanza con Nueva Canarias, mentre a Santa Cruz di Tenerife la chiave è detenuta da Coalición Canaria, che dovrà scegliere se sostenere il Psoe o il PP e Vox.

Sia alla regione che al comune di Madrid, i popolari hanno poi ottenuto la maggioranza assoluta: un risultato che per portata non registrava dal 2011 e che permetterà ai popolari di non essere obbligati ad avviare alcune trattativa con la formazione sovranista Vox. La presidente della Comunità di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, ha vinto le elezioni con il 47,3 per cento dei voti, assicurandosi 71 consiglieri rispetto ai 69 necessari per la maggioranza assoluta. Nel fronte di sinistra, invece, Mas Madrid ed il Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) hanno ottenuto, rispettivamente il 18,3 per cento e il 18,1 per cento (54 consiglieri in totale). Mentre il sindaco uscente della capitale, Jose Luis Martinez Almeida, è stato riconfermato con il 44,3 per cento delle preferenze, che hanno permesso ai popolari di assicurarsi 29 consiglieri dei 57 complessivi.

“La Spagna ha iniziato un nuovo ciclo politico con la vittoria delle elezioni regionali e comunali”, ha commentato il leader nazionale dei popolari, Alberto Nunez Feijoo, commentando i risultati della sua formazione, che si è imposta come la più votata del Paese. “So che il mio momento arriverà se gli spagnoli lo vorranno, ma questo è il momento dei candidati che hanno vinto”, ha detto Feijóo in vista delle elezioni generali prevista per la fine del 2023. Secondo il leader dell’opposizione, il Pp ha recuperato la sua “versione migliore” che è in “sintonia con la maggioranza della Spagna, quel partito di centro, ampio, in cui si inserisce l’immensa maggioranza dei cittadini”. “Ha vinto la centralità sul radicalismo. Il rispetto ha vinto sulle offese, l’interesse generale sugli interessi delle minoranze”, concluso Feijoo.

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