Il Venezuela prevede di rilasciare una licenza il mese prossimo all’italiana Eni e alla spagnola Repsol per l’esportazione di gas naturale. Lo ha dichiarato il ministro del Petrolio e presidente della compagnia petrolifera di Stato Pdvsa, Pedro Tellechea, parlando alla stampa. “Nei prossimi giorni finiremo di negoziare la licenza di esportazione di Gnl”, ha detto Tellechea. “Eni e Repsol sono interessate a crescere nel settore del gas in Venezuela. Aspettavano da sette anni il permesso di esportare gas naturale liquefatto, che abbiamo appena concesso”, ha aggiunto. La data d’inizio delle esportazioni dipenderà dai tempi dell’investimento”, ha precisato.
Secondo il ministro, le due società europee vogliono portare il loro progetto Cardon IV, gestito congiuntamente, “alla sua capacità massima”, che è di 1,3 miliardi di piedi cubi. Attualmente il giacimento pompa 580 milioni di piedi cubi di gas naturale per soddisfare la domanda domestica e industriale del Venezuela. Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha accolto con favore l’annuncio. “Benvenuti agli investitori del mondo, il gas di cui hanno bisogno in Europa è in Venezuela”, ha dichiarato.
Già lo scorso 7 maggio il ministro Tellechea aveva annunciato in un tweet che il governo del Venezuela, attraverso la compagnia petrolifera statale Pdvsa, ha firmato un permesso per l’esportazione di gas naturale liquefatto (Gnl) con Cardon IV, joint venture di Repsol ed Eni. Pdvsa e Cardon IV intendono aumentare la produzione di gas dal giacimento Perla, situato nel Golfo del Venezuela, a circa 30 chilometri a ovest della penisola del Paraguaná. Secondo l’Associazione venezuelana degli esportatori, le esportazioni generali dal Venezuela verso l’Europa sono passate da 301 milioni di dollari nel 2020 a 591 milioni di dollari nel 2022.
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