Il governo dell’Argentina ha deciso di rendere pubblico l’accesso ai dati sul programma dei vaccini anti Covid-19 che adesso si potranno consultare in tempo reale su una pagina web. Lo ha annunciato oggi il nuovo ministro della Salute, Carla Vizzotti. La misura mira a migliorare la trasparenza del piano di immunizzazione alla luce dello scandalo denominato dei “vaccinati vip” che ha visto coinvolti alti funzionari e persone della loro cerchia. “Stiamo portando avanti il piano di vaccinazione più grande della nostra storia e rafforzeremo tutti i dispositivi e le azioni necessarie a garantire l’equità nella distribuzione dei vaccini”, ha affermato il ministro attraverso un messaggio su Twitter. La pagina si nutre delle informazioni raccolte dal Sistema nazionale di vigilanza della Salute (Snvs) e del Registro federale di vaccinazione (Nomivac) incaricato della gestione del calendario nazionale di immunizzazione. “Questo monitor pubblico può essere consultato da qualsiasi cittadino e fornisce informazioni per garantire maggiore trasparenza in ognuna delle tappe del programma”, ha aggiunto Vizzotti.
Parlando ieri in una conferenza stampa a Città del Messico, dove era in visita, il presidente Alberto Fernandez ha definito “una pagliacciata” la decisione della giustizia federale argentina di aprire un’indagine sulla somministrazione da parte del ministero della Salute di vaccini a persone al di fuori del cronoprogramma ufficiale di immunizzazione. “Ho letto che è stata fatta una denuncia. Il fatto è già sufficientemente grave da comportare la perdita di un ministro del calibro di Ginés González. Chiedo a giudici e procuratori che la facciano finita con le pagliacciate”, ha detto Fernandez nel suo intervento alla tradizionale conferenza “mananera” dell’omologo messicano. Secondo il capo di Stato argentino “non esiste nessuna tipologia penale” associabile al fatto in questione, paragonato a “una persona che non rispetta la fila”. “Non esiste tale delitto, e non si può inventare”, ha aggiunto.
Fernandez ha quindi insistito nel distinguere tra funzionari con un ruolo “strategico” ai quali è stato chiesto di vaccinarsi e personaggi minori che avrebbero approfittato di una relazione di amicizia con l’ex ministro della Salute o con funzionari del dicastero. In questo senso ha definito ragionevole la scelta di vaccinare i ministri e i parlamentari che avrebbero dovuto viaggiare con lui in Messico, così come i loro contatti più stretti nella funzione pubblica. “Detesto i privilegi, non sopporto che accadano queste cose e ho già parlato con i fatti”, ha sottolineato il presidente, che ha quindi insistito nel chiedere ai magistrati “di leggere di nuovo il codice penale”. Fernandez ha quindi riservato una stoccata anche all’opposizione che in queste ore cavalca lo scandalo. “Dicevano che il vaccino russo era un veleno e adesso che mi denunciano chiedono veleno per tutti”, ha detto.
La reazione di Fernandez giunge dopo che la giustizia federale ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali irregolarità sulla somministrazione dei vaccini e ha iscritto ufficialmente l’ex ministro della Salute Gines Gonzalez Garcia nel registro degli indagati. L’ipotesi di delitto su cui indaga la magistratura è quella di “inadempimento dei doveri di funzionario pubblico”. Garcia sarebbe responsabile di aver concesso la somministrazione del vaccino a persone che non rispondevano ai criteri ufficiali di priorità stabiliti dallo stesso ministero. A condurre l’inchiesta è il pubblico ministero, Eduardo Taiano, che ha ordinato la perquisizione del ministero della Salute. Il giudice federale Maria Eugenia Capucetti sovrintende invece le indagini. Per quanto riguarda la perquisizione, segnala il quotidiano “Clarin”, il personale di polizia ha raccolto documenti relativi al programma di vaccinazione così come i registri video degli ingressi al ministero per determinare l’identità di coloro che hanno avuto accesso ad un’unità vaccinale costituita informalmente al secondo piano del ministero.
Con l’obiettivo di circoscrivere lo scandalo, lo stesso governo Fernandez ha diffuso ieri una lista di persone che hanno ricevuto una o due dosi del vaccino Sputnik V contro il Covid-19 su richiesta espressa del ministero della Salute, e al di fuori del cronoprogramma pubblico. Si tratta di settanta tra ministri, funzionari di prima e seconda linea, politici e giornalisti con diversi gradi di vicinanza e affinità con l’esecutivo. Tra i nomi più altisonanti quelli dello stesso ex ministro Garcia, degli attuali ministri dell’Economia, Martin Guzman, e degli Esteri, Felipe Solà, del procuratore del Tesoro ed ex funzionario kirchnerista, Carlos Zannini e l’ex vicepresidente ed attuale ambasciatore argentino in Brasile, Daniel Scioli. Per questi nomi il governo aveva già giustificato nei giorni scorsi l’applicazione del vaccino con un criterio che invocava l’importanza strategica dei ruoli ricoperti dai funzionari. Ma la lista comprende anche decine di personaggi minori il cui unico denominatore comune è quello della vicinanza con il governo e per i quali difficilmente risulterebbe possibile sostenere ragioni “strategiche”.
La lista è stata diffusa “su richiesta espressa” del nuovo ministro della Salute, Carla Vizzotti, dopo che è scoppiato lo scandalo dei “vaccini ai vip” costato il posto al suo predecessore Gines Gonzalez Garcia. Lo scandalo è scoppiato sabato scorso dopo che il giornalista Horacio Verbitsky ha rivelato di aver ricevuto in via preferenziale il vaccino anti-Covid, grazie a una iniziativa di Ginés Gonzalez Garcia, suo “vecchio amico”. Era iniziata in questo modo a circolare un’indiscrezione che parlava di una lista di circa tremila “vip” che avrebbero goduto di un favore destinato a sollevare scandalo in uno dei tanti paesi esposti alle drammatiche conseguenze del nuovo coronavirus. La vicenda aveva coinvolto in un primo momento diversi nomi della scena nazionale, in gran parte della parte politica e sempre vicini all’attuale governo. Tra questi l’ex ministro degli Esteri, Jorge Taiana, e il deputato Eduardo Valdes, amico stretto del presidente Fernandez.
La tempesta travolge il Frente de todos, la coalizione con cui Fernandez ha vinto le presidenziali del 2019 e che inizia ad affilare le armi in vista delle primarie di agosto, appuntamento obbligatorio per decidere i candidati alle legislative di ottobre. Nella lunga stagione destinata ad essere ricordata per la pandemia, scommettono i media locali, l’etichetta dei “vaccini ai vip” non potrà non lasciare tracce nell’elettorato. Non meno spinosa potrebbe rivelarsi la scelta del nuovo ministro della Salute, Carla Vizzotti. Già alta funzionario del ministero, secondo quanto scrive il portale “Infobae”, Vizzotti “sapeva” della struttura di favori creata da Ginés Gonzalez, “e non ha fatto nulla per fermarlo”. La nuova ministra, cui pure viene riconosciuto un importante sforzo nella campagna vaccinale in atto, ha sostituito Gonzalez Garcia in diverse occasioni ufficiali, compresi due viaggi a Mosca per trattare con le autorità russe l’acquisto dello “Sputnik V”. Impegni che sanciscono una contiguità con il ministro uscente.
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