Tra i documenti recuperati dal Federal Bureau of Investigation (Fbi) alla residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago, in Florida, ci sarebbero informazioni di intelligence altamente classificate su Iran e Cina. Fonti anonime informate dei fatti hanno riferito al “Washington Post” che tali informazioni, se diffuse al pubblico, rischierebbero di svelare tattiche di intelligence che gli Stati Uniti “vogliono mantenere segrete”. Secondo le fonti, almeno uno dei documenti classificati riguarda il programma missilistico iraniano, mentre altri descrivono un “ampio lavoro di intelligence” riguardante la Cina. La pubblicazione di tali informazioni comporterebbe una serie di rischi, non solo per eventuali informatori o per chi collabora con l’intelligence Usa all’estero: la stessa metodologia di raccolta di informazioni di intelligence potrebbe essere compromessa. Secondo le fonti, i documenti riguardanti Iran e Cina sarebbero “tra i più sensibili” tra quelli recuperati ad agosto dalla villa dell’ex presidente Usa, indagato dal dipartimento della Giustizia sui documenti classificati che ha portato via dalla Casa Bianca al termine del suo mandato.
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