La deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene ha annunciato che il suo profilo congressuale su Twitter è stato sospeso, dopo aver denunciato l’esistenza di una presunta rete di “trans-terrorismo” a seguito della sparatoria della scuola elementare cattolica di Nashville, costata la vita a sei persone. Dopo la sparatoria, compiuta da una 28enne che si identificava come transessuale, Greene ha puntato l’indice proprio contro l’identità di genere della stragista, sostenendo che gli inibitori ormonali e gli altri farmaci assunti per la “transizione” di genere siano responsabili di squilibri emotivi e psicologici. Greene ha anche puntato l’indice contro un presunto evento noto come “Giornata della vendetta trans”, sostenendo che la sparatoria di Nashville sia sintomatica di una presunta minaccia di “trans-terrorismo”.
Sul suo profilo Twitter personale, Greene ha contestato la sospensione del suo profilo ufficiale: “Perché Twitter cancella l’esistenza della ‘Giornata della vendetta trans’?”, ha scritto la deputata rivolgendosi direttamente al proprietario di Twitter, Elon Musk. “All’indomani dell’omicidio di massa di bambini da parte di uno stragista transessuale? Le persone devono sapere della minaccia posta nei loro confronti da Antifa e dal trans-terrorismo”, ha scritto la deputata conservatrice. Ella G. Irwin, vice presidente del dipartimento per la fiducia e la sicurezza di Twitter, ha commentato che il social media cancella automaticamente qualunque tweet faccia riferimento alla “Giornata della vendetta trans”, a prescindere dall’autore: “Non sosteniamo tweet che incitano alla violenza, non importa chi li pubblichi. ‘Vendetta” non implica una protesta pacifica. Organizzare o sostenere proteste pacifiche, invece, è legittimo”, ha dichiarato la rappresentante della piattaforma.
L’esistenza di una presunta ‘Giornata della vendetta trans’ è stata denunciata da diversi media statunitensi di orientamento conservatore sulla base di messaggi e comunicati della “Trans Radical Activist Network” (“Rete attivista radicale trans”, Tran). L’organizzazione ha promosso nei mesi scorsi una mobilitazione il 31 marzo e il primo aprile, per lanciare “un grido di guerra che dichiari al mondo che noi, le comunità transgender/non binaria, non verremo silenziati o cancellati”. Diversi media, incluse emittenti radio pubbliche, hanno riferito nei mesi scorsi che l’organizzazione ha finanziato corsi di addestramento all’utilizzo di armi da fuoco per i suoi membri, presentandoli come una misura di autodifesa da episodi di violenza e discriminazione. Verificare la fondatezza delle accuse mosse a Tran dai media conservatori è difficile, in quanto il gruppo gestisce su Twitter un gruppo riservato, che però conterebbe solo 404 utenti attivi.
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