Quasi 9 mila persone hanno attraversato il confine degli Stati Uniti dalla città texana di El Paso, in Messico, in quello che è uno dei tassi di arrivi più alti degli ultimi mesi. Lo riferisce l’emittente “Al Jazeera”, citando il sindaco di El Paso Osca Leeser, secondo il quale ogni giorno oltre 2 mila persone chiedono asilo in città, una cifra che è esplosa rispetto alle 350-400 domande di sei settimane fa. Il primo cittadino ha spiegato che negli ultimi giorni la sua amministrazione ha collaborato con la polizia di frontiera degli Stati Uniti al fine di fornire rifugio a circa 6.500 persone, ma ha espresso forte preoccupazione per l’impatto che i flussi stanno avendo sul territorio e le sue risorse. “La città di El Paso ha solo un certo numero di risorse e siamo arrivati a… un punto di rottura in questo momento”, ha detto Leeser in conferenza stampa. Lesser ha riferito che El Paso prevede di aprire un nuovo sito di accoglienza per i migranti e detto che ieri sono stati noleggiati cinque autobus per portare i richiedenti asilo a New York, Chicago e Denver.
I richiedenti asilo provengono principalmente da Venezuela, Honduras e Haiti. Il numero di arrivi negli Stati Uniti era fortemente diminuito negli ultimi mesi in seguito all’annuncio di nuove restrizioni a maggio, ma i flussi sono tornati ad aumentare mettendo sotto pressione l’amministrazione del governo di Joe Biden. La città di Eagle Pass ha dichiarato lo stato di emergenza per far fronte all’afflusso di persone, mentre sindaci e governatori democratici cercano maggiori aiuti per ospitare i richiedenti asilo. Il tema è anche al centro delle dichiarazioni del partito repubblicano ed è tornato ad essere un punto di dibattito in vista delle future elezioni presidenziali. Con l’aumento delle tensioni in Texas, l’amministrazione Biden ha inviato 800 militari al confine, che si aggiungono ai 2.500 membri della Guardia nazionale già presenti sul posto. L’amministrazione Biden ha inoltre esteso lo status legale temporaneo a circa 472 mila venezuelani arrivati negli Stati Uniti a partire dal 31 luglio, rendendo loro più facile lavorare nel Paese.
Sabato, il ministro dell’Interno statunitense Alejandro Mayorkas ha incontrato il presidente dell’Honduras Xiomara Castro nella città di McAllen, in Texas, per discutere una strategia bilaterale per frenare la migrazione. Mayorkas si è impegnato a frenare chi non utilizzerà i percorsi legali di immigrazione negli Usa e ha affermato che la leadership di Castro è fondamentale per interrompere le reti di contrabbando. “Insieme, stiamo arrestando e perseguendo i trafficanti, interrompendo e smantellando le loro reti e sequestrando i loro beni e fondi”, ha affermato iil ministro in un post su X (ex Twitter). Da parte sua, Castro ha sostenuto che molti fuggono dall’Honduras a casua della violenza esercitata dalle organizzazioni criminali. “Credo che nella nostra storia non abbiamo mai visto un esodo di intere famiglie dal nostro Paese, in cerca di opportunità, a causa degli attuali livelli di violenza”, ha detto Castro a Mayorkas.
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