Il Senato degli Stati Uniti ha approvato con 50 voti a favore e 49 contrari il piano di salvataggio dell’economia da 1.900 miliardi di dollari voluto con forza dal nuovo presidente Joe Biden. Lo riferisce il “New York Times”, sottolineando come la minoranza repubblicana si sia opposta all’unanimità al pacchetto di aiuti, il terzo preparato dal Congresso dopo l’arrivo della pandemia di coronavirus negli Stati Uniti. Il piano dovrà ora tornare alla Camera dei rappresentanti, chiamata ad approvare gli emendamenti inseriti dai senatori, prima di passare alla scrivania di Biden per la firma finale. Si tratta di poco più di una formalità, poiché il Partito democratico gode di una solida maggioranza alla camera bassa del Congresso. Il pacchetto prevede assegni da 1.400 dollari per centinaia di milioni di cittadini, sussidi di disoccupazione da 300 dollari a settimana fino al prossimo 6 settembre, fondi per la distribuzione dei vaccini e aiuti a Stati, scuole e piccole imprese messe in difficoltà dagli effetti della pandemia. Si tratta della prima grande azioni legislativa da presidente degli Stati Uniti di Joe Biden, che in queste settimane ha più volte ripetuto come dall’approvazione del piano dipendesse la capacità dell’amministrazione di portare avanti la propria agenda nei prossimi mesi.
Il piano di Biden: lotta alla povertà e assistenza alle famiglie
Oltre a fornire aiuti immediati a cittadini, imprese ed enti locali in difficoltà, il pacchetto è pensato anche per contribuire agli sforzi di contrasto alla povertà negli Stati Uniti. Secondo la Casa Bianca, le misure previste hanno il potenziale per dimezzare la povertà infantile attraverso una generosa estensione dei crediti fiscali a favore delle famiglie a basso reddito con più figli, per allargare la copertura sanitaria e per incrementare l’assistenza abitativa e alimentare a favore delle famiglie a basso reddito. La svolta nelle trattative al Senato è giunta la scorsa notte, quando i Democratici hanno raggiunto un accordo per estendere fino al prossimo 6 settembre i sussidi di disoccupazione da 300 dollari a settimana varati dalle autorità federali. I negoziati hanno visto protagonista Joe Manchin, senatore democratico della Virginia occidentale, le cui resistenze hanno costretto i senatori a fare le ore piccole. Rispetto alla versione del pacchetto già approvata la scorsa settimana alla Camera dei rappresentanti, l’accordo prevede l’estensione della durata dei sussidi federali di disoccupazione (dal 29 agosto al 6 settembre) e il loro ridimensionamento (da 400 a 300 dollari a settimana). Dal piano di salvataggio era invece già stato depennato l’aumento a 15 dollari l’ora del salario minimo per i lavoratori in tutti gli Stati Uniti, che nelle ultime ore il senatore progressista Bernie Sanders ha cercato senza successo di reinserire nella manovra.
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