Continuano ad aumentare le accuse di molestie sessuali nei confronti del governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo. Il “Wall Street Journal” fa il nome di una terza donna, la 35enne Ana Liss, che oggi sostiene di aver ricevuto attenzioni non desiderate all’epoca in cui collaborava con l’esponente politico democratico. La Liss era stata infatti assistente politica di Cuomo tra il 2013 e il 2015. A più di cinque anni di distanza, ricorda oggi di essere stata importunata in diverse circostanze dal governatore mentre sedeva alla sua scrivania al Campidoglio di Stato di Albany. Il governatore avrebbe chiesto alla donna se all’epoca avesse un fidanzato, l’avrebbe chiamata “dolcezza”, le avrebbe toccato “la parte bassa della schiena” e, in una circostanza, le avrebbe baciato la mano. In un’intervista al “Wsj”, la Liss ha dichiarato di aver inizialmente percepito il comportamento di Cuomo come “un innocuo tentativo di flirt”. In seguito, tuttavia, si sarebbe sentita sminuita nel proprio ruolo professionale, “ridotta a una gonnella”. “Non è appropriato, davvero, in alcuna circostanza”, ha affermato nell’intervista.
Cuomo al centro delle accuse
Questa settimana Cuomo si è scusato pubblicamente per il suo comportamento nei confronti di diverse donne che lo hanno accusato di molestie sessuali, ma ha negato di aver mai toccato qualcuno “in modo inappropriato” e ha respinto le richieste di dimissioni che sono state avanzate da più parti. Parlando nel corso di una conferenza stampa ad Albany, Cuomo ha esortato i cittadini newyorkesi ad attendere che l’inchiesta del procuratore generale sulle accuse nei suoi confronti proceda prima di formarsi un’opinione sulla questione. “Non ho mai toccato nessuno in modo inappropriato. Non sono mai stato consapevole di aver fatto sentire qualcuno a disagio”, ha detto il governatore. “In primo luogo, sostengo pienamente il diritto di una donna di farsi avanti. E penso che dovrebbe essere incoraggiato in ogni modo”, ha aggiunto. “Ora capisco di aver agito in un modo che potrebbe aver messo delle persone a disagio. Non è stato intenzionale e me ne scuso veramente e profondamente. Mi sento malissimo e, francamente, ne sono imbarazzato, e non è facile da dire ma è la verità”, ha continuato. “Non ho mai e poi mai voluto offendere nessuno o ferire nessuno o causare dolore a nessuno. Questa è l’ultima cosa che vorrei fare”, ha poi affermato Cuomo.
Molestie e questione Rsa
Il governatore attraversa il momento più critico della sua carriera politica: da un lato, le accuse per aver nascosto i numeri delle morti per Covid-19 nelle case di cura dello Stato nella fase più acuta dell’emergenza pandemica; dall’altro, quelle per presunte molestie sessuali sollevate da ex collaboratrici. In merito al caso delle presunte molestie sessuali, ad accusare donne sono tre donne tra le quali due ex sottoposte. Una, Lindsey Boylan, afferma di essere stata baciata sulle labbra senza consenso. Un’altra, la 25enne consigliera per le politiche sanitarie Charlotte Bennett, dichiara di aver respinto le avance del governatore in diverse occasioni nelle quali era rimasta da sola con lui in una stanza. La terza donna, Anna Ruch, sostiene di aver ricevuto attenzioni non gradite da Cuomo in occasione di una festa di matrimonio a New York nel 2019: a testimoniarlo vi sarebbe anche una foto che ritrae il governatore con le mani sul viso della giovane donna. Il caso delle morti nelle case di riposo è scoppiato invece il 10 febbraio scorso, quando in videoconferenza con i legislatori statali democratici la segretaria di Cuomo, Melissa DeRosa, si è scusata per la decisione dell’amministrazione statale di non diffondere il bilancio delle vittime da Covid-19 nelle case di cura, spiegando che tale scelta è stata assunta con l’obiettivo di evitare che la questione diventasse un assist per la campagna elettorale dell’ex presidente Donald Trump.
Leggi altre notizie su Nova News