In un ipotetico testa a testa fra Joe Biden e Donald Trump alle elezioni del 2024, il presidente in carica otterrebbe il 42 per cento dei sostegni contro il 51 per cento del predecessore. Lo dice l’ultimo sondaggio elaborato insieme dall’emittente statunitense “Abc” e dal “Washington Post”, con un aumento di tre punti percentuali per Trump e in calo di due per Biden rispetto al precedente sondaggio di febbraio. Il presidente democratico perde punti sia sul fronte della gestione economica che dell’immigrazione, con il 44 per cento dei partecipanti al sondaggio che ritengono di vivere sotto il suo mandato in condizioni finanziarie peggiori rispetto a prima. Una cifra, osservano gli analisti delle due emittenti, mai così alta dal 1986 per un presidente in carica. Ad oggi, solo il 37 per cento degli intervistati afferma di approvare le prestazioni di Biden, mentre il 56 per cento le disapprova.
Sulla gestione dell’immigrazione al confine tra Stati Uniti e Messico, la valutazione di Biden è ancora più bassa. Sono in linea con le scelte di Biden solo il 23 per cento degli intervistati, mentre sul fronte di una valutazione generale del suo operato ben il 74 per cento dei partecipanti al sondaggio sono convinti che Biden sia troppo vecchio per un eventuale secondo mandato, un sentimento in aumento di sei punti percentuali rispetto allo scorso maggio. L’età matura è tuttavia anche un elemento sottolineato nel caso di Trump, ritenuto troppo vecchio per ricandidarsi da un 50 per cento degli intervistati. Dal sondaggio Abc/Wp emerge tuttavia un deciso sentimento anti-Biden, al punto che in caso di caduta del governo il 40 per cento afferma che attribuirebbe la colpa principalmente a lui e ai democratici del Congresso, contro un 33 per cento che riterrebbe responsabili soprattutto i repubblicani. Gli intervistati che affermano di aver votato nel 2020 riferiscono di aver sostenuto Biden rispetto a Trump con una percentuale del 50-46 per cento, molto vicina al risultato effettivo, pari al 51-47 per cento.
In retrospettiva, l’immagine di Trump appare migliorata. Il 48 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver approvato la sua performance quand’era presidente, sebbene all’epoca i sondaggi lo dessero sostenuto nei sondaggi per il 38 per cento. Altrettanti (il 49 per cento), tuttavia, sostengono di disapprovarlo oggi, una cifra che appare in calo rispetto al 60 per cento delle voci che lo criticarono a gennaio del 2021, quando lasciò l’incarico. Secondo “Abc” è in ogni caso degno di nota il fatto che Trump continui ad animare un certo dibattito sulle sue prestazioni da presidente, nonostante ben il 60 per cento degli statunitensi intervistati respingano con decisione la convinzione del “tycoon” secondo cui le elezioni del 2020 gli sarebbero state rubate: solo il 29 per cento pensa che Biden non abbia vinto legittimamente ed un ulteriore 12 per cento non si esprime.
In vista del 5 novembre 2024 – data delle 60sime elezioni presidenziali Usa – e prima ancora delle elezioni primarie attese all’inizio dell’anno, Biden non avrà in ogni caso gioco facile. Nel sondaggio il 62 per cento degli intervistati democratici e degli indipendenti sono convinti che il partito dovrebbe scegliere un altro candidato alla presidenza, mentre solo un terzo gli rimane fedele. Se il desiderio di un candidato diverso è numericamente elevato, osservano gli analisti, l’esito rimane tuttavia in linea con i risultati dell’ultimo anno (dal 56 al 58 per cento) e non dà risposte chiare su chi dovrebbe essere l’alternativa. In una domanda a risposta aperta, l’8 per cento degli intervistati ha espresso una preferenza per la vicepresidente Kamala Harris, uguale percentuale per il senatore Bernie Sanders e il 7 per cento per Robert F. Kennedy Jr., nipote dell’ex presidente John Fitzgerald Kennedy. Un generico “qualcun altro” ha raccolto il 20 per cento dei consensi. Per quanto riguarda Trump, l’ex presidente gode di un sostegno intrapartitico molto più ampio: il 54 per cento dei repubblicani e degli indipendenti di orientamento repubblicano lo favoriscono per la nomina nel “Grand Old Party” (Gop), ancora una volta risultati simili ai risultati precedenti e ben davanti alla sua opposizione. Il suo principale rivale ed attuale governatore della Florida, Ron DeSantis, ha il 15 per cento di sostegno, in calo rispetto al 25 per cento di maggio (quando la domanda del sondaggio era stata posta in modo leggermente diverso, ndr.).
In termini di campionamento, l’indagine Abc/Wp è stata condotta dal 15 al 20 settembre su un campione di casuale di 1.006 adulti. Gli intervistati sono stati contattati al telefono, in inglese o in spagnolo. Sul totale degli intervistati, è stato selezionato un campione del 25 per cento di preferenza democratica, un altro 25 per cento di repubblicani e il 42 per cento di indipendenti. I risultati hanno un margine di errore di campionamento di 3,5 punti percentuali.
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