Il governo “intende delineare una politica industriale in maniera compiuta nell’arco di qualche mese”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo alla presentazione del rapporto di previsione “L’economia italiana tra rialzo dei tassi e inflazione alta” realizzato dal Centro studi Confindustria. “Abbiamo aperto e insediato nuovi tavoli di settore per delineare questa politica. Non possiamo aspettare il 2024, la politica industriale va definita oggi per rispondere alla grande sfida asiatica. È necessario un ruolo stratega dello Stato”, ha aggiunto Urso, sottolineano come vada intensificato il confronto con il sistema produttivo italiano e con i sindacati.
Sono stati smentiti “i profeti di sventura che dicevano che con il nuovo governo l’Italia avrebbe rischiato molto”. “Lo spread è rimasto contenuto, la Borsa italiana – al di là degli ultimi giorni per crisi che vengono da lontano – è andata bene in questi cinque mesi di governo, le imprese hanno manifestato resilienza e capacità di adattamento e rilancio, l’occupazione è continuata a crescere. La reazione del sistema produttivo italiano è stata migliore di quelle di altre situazioni economiche europee”, ha aggiunto Urso, sottolineando come si accelererebbe la ripresa nel 2023 se si indirizzassero meglio le risorse del Pnrr.
La prossima settimana “in Consiglio dei ministri giungerà la legge annuale sulla concorrenza. Bisogna finirla con l’Italia del ‘no’. Dobbiamo tornare a produrre in Italia materie prime, energie e tutto quello che ci serve per la nostra autonomia strategica italiana ed europea”, ha aggiunto Urso che auspica “ci sia più cautela negli annunci e più gradualità nelle decisioni” da parte della Bce.
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