La Russia cerca di inquinare i pozzi della democrazia europea con disinformazione e fake news. A dirlo il presidente del Copasir, Adolfo Urso, in visita a Bruxelles per un confronto con la Nato, le istituzioni europee e la task force dell’Unione che monitora le minacce cibernetiche, in merito alle azioni da intraprendere contro le campagne di disinformazione, in particolar modo provenienti da Russia e Cina. “La macchina di propaganda russa cerca di inquinare il dibattito e l’informazione delle democrazie occidentali. La task force europea ha conteggiato oltre 13.900 fake news russe dal 2015 ad oggi”, ha dichiarato.
“In occasione del momento più acuto della pandemia, il Copasir ha appurato come Russia e Cina operassero attraverso la macchina della disinformazione per condizionare l’opinione pubblica, diffondendo il messaggio che i vaccini fossero inefficaci, o meno efficienti meno di quelli russi e cinesi. Inoltre, volevano dimostrare che i regimi autoritari erano più efficaci nel contrastare la minaccia della pandemia. Gli stessi soggetti hanno poi cambiato bandiera in poche ore, passando a sostenere le ragioni di Putin sulla guerra in Ucraina”, ha aggiunto. “La minaccia della disinformazione è permanente, perché la Russia e la Cina la praticano da almeno dieci anni”, ha concluso.
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