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Un nuovo corridoio ferroviario tra Russia e Iran rilancia la rotta transcaspica

La nuova linea ferroviaria "aiuterà a diversificare significativamente i flussi di traffico globali", ha affermato il presidente russo Putin

Teheran
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La Russia e l’Iran hanno stipulato un accordo per la creazione della sezione ferroviaria di Resht-Astara, che sarà lunga circa 164 chilometri e aumenterà l’efficienza economica della rotta transcaspica. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa russa “Ria Novosti”, il documento è stato firmato ieri a Teheran dal ministro dei Trasporti russo, Vitalij Savelyev, e dal ministro delle Strade e dello sviluppo urbano iraniano, Mehrdad Bazrpash. La nuova sezione ferroviaria collegherà le sezioni del corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud (Instc), un percorso multimodale che collega India, Iran, Azerbaigian, Russia ed Europa. Il presidente russo, Vladimir Putin, che ha partecipato alla cerimonia in videoconferenza, ha sottolineato che la nuova linea ferroviaria “aiuterà a diversificare significativamente i flussi di traffico globali”. Il leader del Cremlino ha osservato che la nuova linea ferroviaria ridurrà il tempo della consegna di merci da San Pietroburgo a Mumbai da 45 a 10 giorni.

Putin ha inoltre notato che la nuova rotta di trasporto darà “un contributo pratico tangibile” per garantire la sicurezza alimentare globale. “La nuova linea ferroviaria è destinata a essere utilizzata anche per il trasporto di cibo e altri prodotti del complesso agroindustriale, che sarà destinato sia ai consumatori in Iran che ai Paesi del Golfo persico e dell’Africa”, ha spiegato il presidente russo. Putin ha infine ringraziato l’omologo iraniano, Ebrahim Raisi, per la sua partecipazione personale al progetto, e ha espresso la speranza di proseguire i contatti bilaterali. Secondo l’agenzia di stampa iraniana “Irna”, Raisi ha dichiarato che “l’Instc porterà benefici all’intera regione. Dall’Asia orientale e meridionale al Caucaso e al Nord Europa, il corridoio è una manifestazione di amicizia, convergenza e partenariato economico tra tutti i Paesi della regione”. Il presidente iraniano ha inoltre aggiunto che “i negoziati preliminari per il completamento del corridoio risalgono a due decenni fa e che l’intensa attività diplomatica svolta durante la sua presidenza ha accelerato i lavori sul progetto”. Come ha riferito l’agenzia di stampa russa “Tass”, Mosca e Teheran finanzieranno congiuntamente la progettazione, la costruzione e la fornitura di beni e servizi che riguardano la sezione ferroviaria.

La ferrovia Astara-Resht-Qazvin, che si snoderà lungo l’angolo sud-occidentale del Mar Caspio, costituisce un collegamento centrale del più lungo Instc, sottolinea il giornale iraniano “Financial Tribune”. La sezione transfrontaliera della ferrovia, ad Astara, tra Iran e Azerbaigian, è stata inaugurata ufficialmente il 29 marzo 2018, mentre la sezione Resht-Qazvin, all’interno dell’Iran, è stata realizzata il 6 marzo 2019. Pertanto, l’anello mancante è la sezione ferroviaria che parte dalla città di Resht, capoluogo della provincia di Gilan, fino alla città di Astara, nell’omonima provincia al confine azero. “Il corridoio ha un enorme potenziale per creare entrate sostenibili che possono competere con le nostre esportazioni di petrolio”, ha dichiarato il vice capo di gabinetto per gli affari politici del presidente iraniano, Mohammad Jamshidi.

Da parte sua, l’ambasciatore della Repubblica islamica a Mosca, Kazem Jalali, ha dichiarato che “i lavori di costruzione dovrebbero iniziare presto”. Secondo Jalali, “al massimo entro ottobre, inizierà la parte esecutiva dell’attuazione del progetto dell’Instc”. Il completamento della sezione ferroviaria Resht-Astara “può portare enormi entrate aumentando il volume delle merci che transitano attraverso l’Iran”, ha detto il 5 maggio scorso, a “Financial Tribune”, Kheirollah Khademi, amministratore delegato della Società per la costruzione e lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, con sede a Teheran. Lungo il 50 per cento del percorso della ferrovia Resht-Astara, si trovano delle fattorie che Khademi ha indicato come “un ostacolo significativo per il completamento del progetto”. Secondo Khademi, “dobbiamo acquistare queste fattorie e poi costruire dei ponti per preservare la natura. Finora abbiamo progettato ponti lungo 52 chilometri del percorso”.

Alla domanda sul costo della costruzione, a marzo scorso, il vice direttore delle Ferrovie russe, Sergey Pavlov, aveva risposto che “il calcolo approssimativo attualmente previsto è di 1,6 miliardi di dollari”. “Sono state condotte trattative, anche ai massimi livelli, e si è deciso di costruire un tratto della linea Resht-Astara a scartamento combinato. In altre parole, si prevede di posare sia rotaie da 1435 mm, lo standard attuale in Iran, sia rotaie da 1520 mm, lo scartamento russo. Inizialmente, però, verranno posate rotaie da 1435 mm per utilizzare le infrastrutture esistenti e procedere il più rapidamente possibile”, ha dichiarato Pavlov. Secondo il “Financial Tribune”, l’ostacolo principale al progetto, in termini di costruzione e attuazione, è stato il finanziamento, soprattutto a causa delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti all’Iran. Secondo un precedente accordo tra l’Iran e l’Azerbaigian, entrambe le parti si erano impegnate a fornire 500 milioni di dollari ciascuna per la costruzione della ferrovia Resht-Astara. Nel 2016, la Banca internazionale azera aveva firmato un accordo con l’Iran per l’assegnazione di un prestito di 500 milioni di dollari a questo scopo. Tuttavia, l’accordo e il prestito non sono mai stati attuati a causa delle “pesanti sanzioni statunitensi sulla rete bancaria iraniana”, ha spiegato il vice direttore delle Ferrovie russe.

Secondo Vali Kaleji, esperto di Asia centrale e studi caucasici per l’istituto di ricerca e analisi “Jamestown Foundation”, con sede a Washington, una questione importante per l’Iran è l’espansione dei corridoi di trasporto merci verso l’Unione economica eurasiatica (Uee), guidata da Mosca, al fine di “sfruttare al meglio l’accordo commerciale preferenziale Uee-Iran”. A questo proposito, lo scorso anno, il presidente iraniano Raisi aveva dichiarato, durante un tour nella provincia di Gilan (dove si trovano le due città di Resht e Astara), che “i progetti di infrastrutture ferroviarie e di transito, insieme all’acquisto di navi roll-on/lift-off, dovrebbero essere accelerati per incrementare il commercio intraregionale”. Un altro motivo per cui la costruzione della ferrovia Resht-Astara è essenziale, secondo Kaleji, è il transito e il commercio tra India, Iran e Russia, che avevano fondato l’Instc nel 2002. “A causa delle sanzioni imposte a Mosca dall’Occidente, il volume degli scambi commerciali e di transito tra India e Russia è aumentato in modo significativo. La rete ferroviaria iraniana collegata a Bandar Abbas è, per questo motivo, una delle più importanti opzioni di transito in India, in grado di trasportare merci a Resht”, ha spiegato l’esperto di “Jamestown Foundation”.

Tuttavia, l’attuale assenza della sezione ferroviaria Resht-Astara fa sì che “i treni alla stazione di Resht trasferiscano le merci ai camion di Astra, in Azerbaigian, e viceversa. Pertanto, il mancato completamento della nuova tratta è considerato un fattore inibitorio per lo sviluppo del commercio e del transito tra India e Russia”. Sebbene la ferrovia Resht-Astara sia relativamente breve, ha una grande importanza strategica e di transito. Essa “potrebbe aumentare il commercio e il transito tra Paesi arabi – come gli Emirati Arabi Uniti, il Qatar e l’Oman – e la Russia”, ha detto Kaleji. Il suo completamento farà in modo che siano raggiunti gli obiettivi dell’Instc di creare un “corridoio multiforme” e una “rete combinata di navi, rotaie e vie di trasporto merci su strada”, due decenni dopo la sua creazione nel 2002.

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