La Russia si è rivolta alla Cina per ottenere equipaggiamento e aiuti militari nelle settimane successive all’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Lo hanno riferito al quotidiano “Washington Post” funzionari statunitensi che avrebbero preso visione di questo dossier e che hanno parlato in condizione di anonimato. Le fonti del quotidiano statunitense non hanno descritto quale tipologia di armi sarebbe stata chiesta alla Cina, né sono a conoscenza della risposta delle autorità di Pechino.
L’incontro di alto livello fra Sullivan e Yang a Roma
La notizia giunge alla vigilia dell’incontro fra il il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan e il responsabile della politica estera del Partito comunista cinese Yang Jiechi che si svolgerà domani a Roma. La Casa Bianca ha confermato l’incontro, definendolo come la prosecuzione delle interlocuzioni fra il presidente statunitense Joe Biden e l’omologo cinese Xi Jinping dello scorso novembre. “Le parti discuteranno degli sforzi in corso per gestire la concorrenza tra i nostri due paesi e discuteranno l’impatto della guerra della Russia contro l’Ucraina sulla sicurezza regionale e globale”, ha affermato la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Emily Horne. Sullivan incontrerà anche Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico del premier Mario Draghi, “per continuare a coordinare una risposta internazionale forte e unita alla guerra di scelta del presidente (russo Vladimir) Putin”.
La giornata in Ucraina: giornalista statunitense ucciso a Irpin
Il “New York Times” si è detto “profondamente rattristato” nell’apprendere la morte del giornalista statunitense Brent Renaud in Ucraina, ma sottolinea che il professionista “non era in missione” nel Paese per il quotidiano. Lo scrive su Twitter il vicedirettore editoriale Clifford Levy. “Brent era un fotografo e regista di talento che ha contribuito negli anni al Nyt (l’ultima volta nel 2015), ma non era in Ucraina per alcun desk del Times”, scrive Levy, sottolineando che il giornalista portava un badge che gli era stato assegnato dal Nyt anni fa. Come riferito dall’agenzia di stampa “Ukrinform”, Brent Renaud è stato ucciso a Irpin, vicino Kiev, dalle forze russe. Un collega è rimasto ferito.
Autorità Mariupol: morti 2.178 residenti da inizio invasione
Nel corso dell’invasione russa dell’Ucraina sono morti 2.178 residenti nella sola città di Mariupol, ha reso noto oggi il consiglio comunale della città costiera dell’Ucraina, rilevando come nelle ultime 24 ore vi siano stati almeno 22 bombardamenti contro aree della città abitate da civili. “Oltre 100 bombe sono state già gettate su Mariupol”, ha aggiunto il consiglio comunale in una nota.
Attacco a Yavoriv: 35 vittime
Almeno 35 persone invece sono rimaste uccise a seguito dell’attacco missilistico al sito di test di Yavoriv e al Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza nella regione di Lviv. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Lviv, Maxim Kozitsky, tramite Telegram. Altre 134 persone sono rimaste ferite nel bombardamento alla base. Kozitsky rileva come quasi tutti gli incendi sugli obiettivi colpiti siano stati spenti, mentre si continua a monitorare la presenza di altre vittime.
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