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La Tunisia rafforza i controlli sull’immigrazione illegale: si riducono i flussi verso l’Italia

L'azione delle autorità marittime fa seguito all’attivismo del governo italiano per far sì che Tunisi riceva i finanziamenti del Fondo monetario internazionale e migliorare gli indicatori economici e finanziari del Paese nord africano

Roma
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La Tunisia sta rafforzando nelle ultime settimane i controlli contro l’immigrazione irregolare, portando – complice anche il maltempo – a una riduzione del flusso degli arrivi di migranti dalla rotta tunisina. I dati più recenti del Viminale visti da “Agenzia Nova” mostrano, in effetti, una battuta di arresto degli arrivi dei migranti in Italia dalla Tunisia via mare: da tre settimane, infatti, il ritmo degli arrivi si è drasticamente ridotto, forse complice il maltempo e i tre cicloni che si sono abbattuti sul Mediterraneo centrale. Da inizio anno fino al 23 maggio, la Tunisia rimane “ferma” a 25.176 migranti sbarcati sulle coste italiane, “solo” 768 persone in più rispetto al 2 maggio e circa 36 sbarcati al giorno nelle ultime tre settimane, incremento di oltre il +650 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma un dato decisamente in calo rispetto ai 200 sbarcati al giorno fino al due maggio. Siamo comunque sempre ben oltre la metà dei 32.101 sbarchi complessivi dalla rotta tunisina dell’intero 2022. Tra il 15 e il 23 maggio, le autorità di Tunisi hanno fermato quasi 300 migranti. Il rafforzato controllo dei confini marittimi della Tunisia fa seguito all’attivismo degli ultimi mesi del governo italiano per far sì che Tunisi riceva i finanziamenti del Fondo monetario internazionale e migliorare gli indicatori economici e finanziari.

La situazione nel Paese nordafricano preoccupa non soltanto l’Italia, ma ora anche le cancellerie europee non solo per la difficile situazione economica e finanziaria, ma anche per la questione dei flussi migratori e delle reti di trafficanti di esseri umani. Non era scontato nel momento in cui gli occhi dell’Europa sono concentrati soprattutto a est e alla guerra in Ucraina. “L’Italia è riuscita a trasformare il dibattito sulla Tunisia in una vera disponibilità dei Paesi Ue ad affrontare la situazione del Paese”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a margine del Consiglio Affari esteri di Bruxelles. “Siamo riusciti finalmente a trasformare il dibattito sulla Tunisia in una vera disponibilità ad affrontare in maniera pragmatica la situazione del Paese, che per noi è fondamentale per garantire stabilità nell’area, ma anche per contrastare i flussi di immigrati irregolari che partono soprattutto dal porto di Sfax”, ha dichiarato. “Grazie alle nostre insistenze, e grazie alla nostra azione, sono cambiate molte cose, quindi siamo soddisfatti”, ha aggiunto il ministro.

Tajani ha poi detto di aver insistito molto, nell’incontro avuto con l’omologo svedese, sull’accordo da raggiungere per il Patto europeo sulla migrazione e l’asilo. “Un piano che tenga certamente conto anche la questione della migrazione interna, ma che dovrà anche affrontare la questione della migrazione esterna. Perché se aumenta l’immigrazione irregolare esterna, aumenta anche l’immigrazione irregolare all’interno dell’Unione europea”, ha dichiarato il ministro italiano. “Come Italia, dobbiamo affrontare il problema della migrazione esterna lungo la rotta del Mediterraneo e, lungo la rotta balcanica, abbiamo spesso anche un problema di immigrazione interna. Siamo interessati a trovare una soluzione equilibrata che non penalizzi l’Italia, che non può essere il luogo di approdo dove poi rimangono immigrati irregolari, che invece vogliono andare da altre parti. Bisogna avere una strategia europea complessiva che non penalizzi il nostro Paese. Stiamo lavorando e voglio essere ottimista”, ha concluso Tajani. Inoltre, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha recentemente indicato al G7 di Hiroshima che potrebbe recarsi personalmente in visita in Tunisia, ma non è ancora chiaro se in missione bilaterale oppure insieme ad altri leader europei.

Proseguono, invece, le partenze dalla Libia e soprattutto dalla Cirenaica dominata dal generale Khalifa Haftar, comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) sostenuto dai mercenari del gruppo russo Wagner, da cui sono partiti oltre la metà dei nuovi arrivi. Accelera dunque la rotta libica che si colloca sempre al secondo posto, ma accorcia il divario con la Tunisia. Al 19 maggio, sono 19.007 gli arrivi dalle coste libiche con 2.370 migranti arrivati dallo scorso 2 maggio, e un aumento del 96 per cento rispetto ai 9.688 sbarcati dello stesso periodo dell’anno scorso. Dal 2 al 19 maggio almeno 2.370 persone sono sbarcate in Italia dopo essere partite dalla Libia, ovvero 139 sbarchi al giorno: il triplo rispetto alla rotta tunisina e in linea con la media delle partenze dalle coste libiche da inizio anno. Secondo l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), sono almeno 975 i migranti morti o dispersi lungo tutte le rotte (libiche e tunisine) del Mediterraneo centrale dall’inizio dell’anno, di cui 36 nel mese di maggio. I numeri del ministero dell’Interno italiano visionati da “Agenzia Nova” evidenziano poi un calo della rotta turca della tragedia di Cutro, con 1.468 arrivi al 19 maggio rispetto ai 3.546 dello stesso periodo del 2022, un dato comunque in linea con i 16.115 sbarchi complessivi dei migranti partiti dalla Turchia lo scorso anno. Resta marginale, infine, la rotta dall’Algeria che resta “bloccata” al 2 maggio con 199 migranti irregolari partiti, in leggero aumento rispetto alle 172 persone arrivate sulle coste italiane nello stesso periodo del 2022, a fronte di 1.389 arrivi del 2022.

Secondo i dati del cruscotto statistico giornaliero pubblicato nel sito web del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale, i migranti subsahariani hanno ampiamente soppiantato i nordafricani nei primi mesi del 2023. Al primo posto degli sbarchi in Italia al 24 maggio 2023 c’è infatti la Costa d’Avorio con 7.380 arrivi. Segue poi un altro Paese dell’Africa occidentale, la Guinea, con 5.996 arrivi al 24 maggio 2023. I cittadini dell’Egitto risultano oggi al terzo posto degli sbarchi irregolari in Italia, con 4.862 arrivi via mare. Da segnalare poi l’arrivo di 4.519 cittadini del Bangladesh che hanno molto probabilmente percorso la rotta libica orientale per sbarcare in Italia, di 4.018 cittadini del Pakistan e di 3.300 tunisini.

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