La diminuzione dei ricavi e gli aumenti dei costi dell’energia continuano a essere un problema per il trasporto pubblico locale: una situazione emersa dal convegno nazionale di Asstra, l’associazione che riunisce le imprese del trasporto pubblico che si è tenuto lo scorso fine settimana al Maxxi di Roma confermata anche, a livello territoriale, da Atm, l’azienda di trasporti pubblici milanesi. Malgrado il Covid-19 non sia più pericoloso come nei periodi più bui della pandemia, infatti, il dato dei passeggeri registrato dai mezzi di trasporto pubblici milanesi resta ancora in negativo rispetto al pre-covid, con un calo che oscilla tra il 20 e il 25 per cento. Una situazione in linea con il dato nazionale di -21 per cento circa riportato da Asstra. Il dato milanese era stato riferito dal direttore generale di Atm Arrigo Giana relativo al 2022, ma anche per questo inizio del 2023, viene spiegato dall’azienda, la situazione è sostanzialmente le medesima. Una situazione che rischia di diventare fisiologica, per un cambio di approccio nei confronti del trasporto pubblico anche, ma non solo, a causa dello smart working. Nei prossimi quattro o cinque anni, infatti, ci sono ancora margini di recupero, ma il calo passeggeri potrebbe attestarsi comunque intorno al 15 per cento e diventare, appunto, fisiologico. Un numero, anche questo, vicino al 12 per cento segnalato da Asstra come media nazionale per il 2023.
Altro tema che si aggiunge alla riduzione dei ricavi è quello dell’incremento dei costi, sia per quanto riguarda il carburante sia per l’energia elettrica che passa dai 45 milioni di euro, che è la cifra che Atm pagherà per il 2022 quando aveva ancora i contratti vecchi fatti nel 2021, a 170 milioni di euro per la stessa quantità di energia elettrica. Una situazione complicata che potrebbe determinare dei tagli ai servizi, ancora in fase di studio e che, come spiegato nei gironi scorsi dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, genera la necessità di recuperare dal Governo 220 milioni per il bilancio comunale, necessari proprio a coprire i costi del Tpl che in particolare, per quanto riguarda le metropolitane, con un passaggio da 1,4 milioni di passeggeri al giorno al milione circa, sta vivendo una flessione degli introiti nonostante la risalita post-pandemica. Una situazione economica che, ovviamente, fa parte di un quadro nazionale non certo rose. Asstra, stima che a livello nazionale le risorse necessarie a colmare le perdite del settore risalenti al biennio 2021-2022 siano pari ad almeno 800 milioni di euro, Questo non sarebbe solo dovuto alla flessione della domanda, in calo anche a livello italiano del 21 per cento circa, ma anche per via del rincaro dei carburanti più utilizzati dai mezzi adibiti al trasporto pubblico, ossia diesel e metano.
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