Erano coinvolti in un giro di droga e armi: per questo la scorsa settimana un barista e un artigiano del quartiere San Donato, a Torino, sono stati arrestati. A intervenire sono stati gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia, che da tempo investigavano sull’attività illecita del barista. Martedì mattina è scattata la perquisizione della caffetteria, estesa poi al domicilio dell’esercente. All’interno dell’alloggio i poliziotti hanno trovato un centinaio di grammi di hashish, alcuni ovuli contenenti crack e cocaina, 11 proiettili calibro 6,35 inesplosi e 18.500 euro in denaro contante. Alla luce del munizionamento rinvenuto, i poliziotti hanno approfondito l’accertamento circa il possesso di un’arma compatibile.
Il barista ha spiegato di essere in possesso di solo di un fucile da caccia del padre defunto, ceduto giorni fa a un amico artigiano del quartiere. Presso il domicilio di quest’ultimo, gli agenti hanno trovato il fucile e due zaini, anche questi a lui ceduti dal barista.
Al loro interno hanno scoperto inoltre diverse tavolette di hashish, per un peso complessivo di quasi due chili, telefoni cellulari, il materiale per confezionare dosi di stupefacente, un contenitore per occultare la droga, fogli riconducibili all’attività di spaccio, due coltelli a serramanico ma soprattutto due pistole: una Browning, denunciata come smarrita nel 2015, e una Sharp calibro 6,35 con matricola abrasa e con 5 cartucce, calibro 6,35 Browning, nel caricatore. Altre 66 cartucce dello stesso calibro, vengono trovate in un due scatole riposte in uno degli zaini.
Alla luce dei fatti, per i due sono scattate le manette. Il barista, un italiano di 41 anni, è stato arrestato per il possesso dello stupefacente e per la detenzione del munizionamento. Il quarantunenne è stato anche denunciato in stato di libertà per la detenzione abusiva di armi. Il suo amico, invece, un italiano di 34 anni, è stato arrestato per il possesso dell’hashish e per la detenzione delle diverse armi e del munizionamento.
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