Continuano senza sosta le ricerche di eventuali sopravvissuti al devastante terremoto di magnitudo 7 della scala Richter che ha colpito il Marocco lo scorso 8 settembre e il cui epicentro è stato registrato al centro del Paese. Secondo l’ultimo bilancio fornito in nottata dalle autorità di Rabat, i morti accertati sono 2.122 e i feriti 2.421, di cui almeno 1.400 in gravi condizioni, ma il bilancio è destinato ad aumentare. Da parte sua, il re del Marocco Mohammed VI ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. “È stato deciso un lutto nazionale di tre giorni, con bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici”, si legge in un comunicato stampa del palazzo reale diffuso dall’agenzia ufficiale “Map”, al termine di una riunione presieduta dal sovrano e dedicata ad esaminare le conseguenze del terremoto. Nel dettaglio, 1.351 decessi sono stati registrati nella provincia di Al Haouz, la più colpita dal sisma. Tra le vittime figurano anche quattro cittadini francesi, come confermato dal ministero degli Esteri francese. L’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il Mediterraneo orientale ha fatto sapere su X (ex Twitter) che il sisma ha colpito più di 300 mila persone a Marrakech e nelle aree circostanti.
Come riferito dalle autorità del Regno, i soccorsi sono resi difficili dai danni alle infrastrutture in alcune zone rurali di montagna colpite dal violento sisma, tra cui le località di Tafeghaghte e Moulay Brahim. Nel frattempo, messaggi di solidarietà sono arrivati da tutto il mondo e i leader dei Paesi del G20, riuniti a Nuova Delhi, hanno assicurato la propria vicinanza e garantito tutto il sostegno necessario. La stessa Algeria, con i cui i rapporti sono da tempo ai minimi storici, ha riaperto lo spazio aereo per favorire il passaggio degli aiuti umanitari e ha dichiarato di essere pronta a inviare una squadra di intervento della Protezione civile composta da 80 persone specializzate nella ricerca e soccorso “se il Marocco dovesse accettare l’offerta di aiuto”.
Il terremoto ha “provocato centinaia di vittime e colpito più di 300 mila persone a Marrakech e nelle aree circostanti”. Lo ha riferito l’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il Mediterraneo orientale su X (ex Twitter). L’organizzazione ha inoltre espresso “le sue più sentite condoglianze e il suo sincero sostegno al popolo marocchino”.
L’ambasciata d’Italia a Rabat sta seguendo la vicenda della famiglia italiana bloccata in montagna a causa di alcune frane, ha dichiarato l’ambasciatore d’Italia in Marocco, Armando Barucco, intervenendo allo speciale del Tg4. “Abbiamo dato priorità alle emergenze (…). Tutte le segnalazioni che ci sono state fatte sono state seguite”, ha proseguito il diplomatico, spiegando che “arrivano aggiornamenti continui su strade che sono state liberate”. I centralini dell’ambasciata d’Italia a Rabat e del consolato di Casablanca sono attivi ma nelle ultime ore non arrivano più segnalazioni di problematiche da affrontare, ha aggiunto. “Il Marocco è un paese con un’organizzazione e una macchina dello Stato che funziona molto bene. È stato immediatamente mobilitato l’esercito”, ha spiegato il diplomatico, precisando che “alcuni posti risultano ancora difficili da raggiungere”. “La comunità marocchina in Italia è formata da 400 mila persone. C’è un rapporto di integrazione molto forte”, ha proseguito l’ambasciatore. “L’Italia ha già offerto un aiuto. Il governo marocchino sta procedendo a una valutazione dei bisogni. Noi siamo pronti a metterci al lavoro e a far arrivare una squadra specializzata il prima possibile”, ha concluso.
La scossa è stata registrata dai sismografi alle 23:11 di venerdì, 8 settembre, e l’epicentro è stato localizzato al centro del paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N’Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. La scossa ha fatto tremare Agadir, Rabat, Casablanca, provocando danni in un raggio di oltre 400 chilometri ed è stata avvertita anche in Algeria, Spagna e Portogallo. Secondo i media marocchini si tratta del sisma più potente che abbia mai colpito il Regno.
“Gli Stati Uniti hanno contattato “immediatamente” il Marocco dopo il devastante terremoto di ieri, 9 settembre, per chiarire di essere “pronti ad assistere le autorità locali in ogni modo possibile”. Lo ha detto il segretario di Stato Antony Blinken in un’intervista all’emittente “Abc News”.
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