La Francia si renda conto che come Paese fondatore e protagonista in Europa non può rinchiudersi negli interessi nazionali, ma deve essere parte di un sistema complessivo. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante l’evento “L’Italia e l’Europa: le sfide tra guerra e immigrazione”. “Il governo di Macron è preoccupato per la crescita dell’estrema sinistra e dell’estrema destra, non vorrei che alcune scelte vengano condizionate da questo”, ha affermato il titolare della Farnesina. “Anche nell’ambito del Trattato del Quirinale, è nostro dovere rinforzare i legami con la Francia, senza comunque avere un rapporto esclusivo, perché dobbiamo confrontarci anche con gli altri Paesi, come Germania o Spagna”, ha aggiunto Tajani. “È nostro interesse avere buoni rapporti con la Francia, ed è interesse della Francia avere buoni rapporti con noi. Ci sono questioni da affrontare e da non sottovalutare, come quella migratoria e del continente africano”, ha spiegato il ministro.
Il ministro degli Esteri ha poi affrontato il tema dell’emergenza migranti. “La questione dei flussi migratori non può essere solo un problema italiano”, ha ribadito Tajani. “Come hanno raccontato i sopravvissuti del naufragio di Cutro, nessuno voleva andare in Italia, ma siamo il Paese più vicino alla Tunisia e alla Libia, da dove partono i flussi”, ha detto il titolare della Farnesina. “Non solo abbiamo un problema di immigrazione esterna, ma anche di quella interna. Lo vediamo dalla frontiera del Friuli-Venezia Giulia ogni giorno. Il problema o si risolve a livello europeo o non si risolve. Senza un intervento complessivo la questione non si può risolvere”, ha sottolineato Tajani.
Il continente africano non può essere lasciato nelle mani della speculazione cinese, ha poi affermato il ministro. “La Cina non ha voglia di contribuire allo sviluppo del continente africano, ma di avere materie prime”, ha affermato il titolare della Farnesina.
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