Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiarito la sua posizione sulla Via della seta, dopo l’intervista rilasciata oggi a Maria Bartiromo sull’emittente “Fox News”. Parlando con i giornalisti a New York, il vicepremier ha detto che “noi abbiamo posto il problema anche ai cinesi, e non abbiamo trovato vantaggi economici nell’essere parte di questa iniziativa: anche perché Francia e Germania hanno ottenuto risultati migliori senza aderirvi”.
Il mio partito, ha continuato, era “contrario all’adesione, ma ora vedremo il da farsi anche attraverso l’opinione del Parlamento: è giusto che ci sia un percorso parlamentare quando si parla di accordi così importanti”. In Parlamento, ha aggiunto, “mi sembra che ci sia una maggioranza favorevole al ritiro, ma valuteremo”. Durante l’intervista, ha continuato, ho “sostenuto che la Via della seta è un capitolo della partnership strategica che abbiamo con la Cina, e che continueremo a collaborare fermo restando che noi siamo nell’Occidente: Pechino è un nostro interlocutore, e talvolta anche un concorrente”. Il vicepremier ha quindi sottolineato di non aver dato “alcun annuncio: stiamo valutando il da farsi, le valutazioni economiche non sono positive e comunicheremo alla Cina quella che sarà la nostra decisione”.
Nel corso dell’intervista il titolare della Farnesina ha dichiarato che l’adesione al progetto cinese della Via della seta è stata “uno sbaglio del governo dei 5 Stelle” e che il parlamento italiano è ora “in larga parte favorevole a ritirarsi dall’accordo”. “La Via della seta è stata uno sbaglio deciso dal governo dei 5 stelle. Il nuovo governo sta studiando se è il caso di restare o uscire, ma allo stesso tempo volgiamo avere buone relazioni con la Cina”, ha detto il ministro. “Non so se ci saranno ripercussioni”, ha aggiunto rispondendo a una domanda su una possibile reazione cinese in caso di ritiro dall’intesa, “ma il nostro messaggio è chiaro: siamo amici dell’America, del Regno Unito, dell’Europa, vogliamo parlare con la Cina ma la Cina è la nostra controparte”, ha detto Tajani, che alla domanda su quando il governo annuncerà ufficialmente l’uscita dalla Via della seta ha risposto: “Dobbiamo interpellare la posizione del parlamento, ma la gran parte è favorevole a ritirarsi dall’accordo”.
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