L’Italia e la Germania sono pronte a cooperare a livello europeo su diversi temi, tra cui quello dei migranti, e si confronteranno a livello di governi nei prossimi mesi, nonostante alcune posizioni divergenti. Questo è quanto emerso dalla riunione bilaterale avuta oggi a Berlino dai ministri degli Esteri dei due Paesi, Annalena Baerbock e Antonio Tajani. Un incontro che arriva in un momento delicato nei rapporti tra Italia e Germania, a causa della volontà tedesca di finanziare le operazioni delle organizzazioni non governative (Ong) impegnate nei salvataggi in mare. Su questo tema, parlando in conferenza stampa con l’omologa, Tajani ha evidenziato come “nessuno fa la guerra alle Ong”, ma non possono essere “una sorta di calamita per i migranti irregolari che, casualmente, vengono portati sempre in Italia”. “Le navi delle Ong possono fare soccorso in mare, poi portano i migranti in un porto sicuro in Italia”, ha detto il ministro. “Le Ong non possono portare tutti i migranti in Italia, perché si tratta di migranti che non vogliono venire in Italia”, ha sottolineato il titolare della Farnesina. “Per questo chiediamo una solidarietà europea”, ha aggiunto Tajani. Sulla “inopportuna” decisione dell’esecutivo federale tedesco, è tornato Tajani in un successivo punto stampa all’ambasciata italiana a Berlino, spiegando che “continuiamo a essere sorpresi” e che il governo mantiene la sua posizione. Per il ministro degli Esteri, sarebbe stato “meglio” se la Germania avesse finanziato “iniziative in Africa o contro il cambiamento climatico, il rafforzamento dei controlli” sui flussi migratori o “nuovi centri di accoglienza” per i profughi.
La questione migratoria deve riguardare tutta l’Ue, ha proseguito il ministro, rilevando la convergenza in merito con Berlino. Italia e Germania del resto “sono Paesi alleati che lavorano insieme su tanti fronti a livello internazionale”, ha osservato Tajani, parlando di un incontro “franco e onesto” con Baerbock. Per il ministro italiano, le migrazioni “sono un fenomeno di tale portata che forse neanche l’Europa da sola potrebbe essere in grado di risolvere” e per questo “è necessario essere molto fermi nel fermare il traffico di migranti: tutta l’Europa deve essere molto severa”. “Servono accordi con i Paesi, e siamo in sintonia, con i Paesi da cui partono i migranti”, ha aggiunto Tajani. “Nessuno vuole che le barche che portano questi migranti abbiano dei naufragi”, ha aggiunto il ministro, secondo cui il Mediterraneo dev’essere “un mare di pace e commercio, e di non di morte”. “Servono investimenti dell’Ue nel continente africano. Io ho sempre parlato di un Piano Marshall, di cui il Piano Mattei italiano è parte, che consenta di dialogare con un continente amico”, ha detto Tajani. “Dobbiamo favorire la crescita del continente africano, solo così potremo evitare le migrazioni”, ha aggiunto il ministro. In merito al Patto migrazione e asilo, l’Italia non ha detto “no” alla proposta tedesca, ma “ha chiesto tempo”, ha continuato Tajani. “La proposta è arrivata questa mattina, non un mese fa” e serve “il tempo normale di una valutazione approfondita dal punto di vista giuridico” sentendo “anche le altre opinioni dei membri del governo”, ha spiegato. “Prendere del tempo non vuol dire che si pensa che non si debbano salvare le persone in mare. Noi salviamo persone ogni giorno. Noi siamo contro le organizzazioni che gestiscono i traffici di esseri umani, che come ho detto sono le stesse che trafficano in armi e droga”, ha aggiunto Tajani. Il ministro ha poi sottolineato la “grande disponibilità ad accogliere i migranti che vengono in Italia per lavorare”.
Baerbock ha a sua volta parlato della situazione di Lampedusa, che negli ultimi giorni “ha costituito un’enorme sfida per l’Italia”. Al contempo, “ogni vita umana conta”, perché “ogni persona che perde la vita nel Mediterraneo è un padre, una figlia, un amico”. In questa prospettiva, Baerbock ha sottolineato il “lavoro importantissimo” svolto dalla Guardia costiera italiana. Per la ministra tedesca, anche le Ong hanno un ruolo delicato, perché si contrappongono affinché i migranti non trovino la morte nel Mediterraneo. “Come Germania non lasceremo soli i singoli Stati, cerchiamo soluzioni europee che non portino la parola europea solo in copertina”, ha aggiunto Baerbock. L’esponente del governo federale ha evidenziato che “il 95 per cento” dei profughi che raggiungono l’Italia sono stati soccorsi nel Mediterraneo dalle autorità del Paese. Baerbock ha, infine, affermato che “i volontari” attivi nel soccorso ai migranti nel Mediterraneo “si impegnano per contrapporre l’umanità alla morte”. Serve poi un impegno comune “per far sì che i migranti non partano” dall’Africa settentrionale, affrontando “la pericolosa traversata” del Mar Mediterraneo, e questo per Germania e Italia è un obiettivo condiviso, come ha rilevato la ministra tedesca. L’esecutivo di Berlino, ha continuato, “appoggia in pieno” il Meccanismo volontario di solidarietà europeo per la ripartizione dei migranti nell’Ue. In questo quadro, la Germania ha accolto “il 90 per cento” dei profughi arrivati in Italia. L’esponente del governo federale ha poi illustrato le ragioni che hanno portato la Germania a sospendere l’accoglienza dei profughi giunti in Italia. In particolare, la titolare della diplomazia di Berlino ha evidenziato che il Meccanismo volontario di solidarietà europeo “si basa sul diritto vigente”. Tale normativa, ossia il regolamento di Dublino, comprende i rimpatri dei migranti nei Paesi membri di primo arrivo. Poiché “l’Italia ha sospeso” queste riammissioni, ha continuato Baerbock, la Germania ha temporaneamente fermato l’accoglienza dei profughi già in territorio italiano. La ministra degli Esteri tedesca ha poi osservato che, negli ultimi anni, il Meccanismo volontario di solidarietà europeo “non ha funzionato”. Pertanto, ha infine dichiarato l’esponente dei Verdi, per il governo federale “è importante” arrivare alla riforma del sistema di asilo dell’Ue con “una chiara registrazione” dei migranti negli Stati membri e “meccanismi affidabili” per il rimpatrio di quanti non hanno diritto a rimanere nell’Unione europea.
Su quella migratoria come su altre questioni, Italia e Germania potranno avere un confronto il prossimo 22 novembre, come ha rilevato Tajani, parlando di un evento “che servirà a confrontarci su tutti i temi e dove non c’è visione comune trovare un accordo”. “Durante il vertice informale Ue che si terrà in Spagna il presidente del Consiglio e il cancelliere avranno modo di confrontarsi, parlando da amici e interlocutori protagonisti in Europa”, ha affermato il ministro italiano. Sempre a novembre, secondo Baerbock, arriverà la firma del Piano d’azione bilaterale. Roma e Berlino sono poi in sintonia su dossier come quello dell’integrazione europea dei Paesi dei Balcani, così come sulla questione dei flussi migratori secondari. “Alla frontiera orientale d Trieste e Gorizia continuano a esserci ingressi e la Germania sa cosa significa”, ha detto Tajani. Ucraina, Africa, e la situazione tra Armenia e Azerbaigian sono altri temi su cui i due Paesi possono lavorare insieme, come già fanno. Secondo Tajani, Italia e Germania aiuteranno l’Ucraina “non solo a livello militare ma anche in relazione alla ricostruzione del Paese”. “Non solo per le forze armate, ma per tutte le persone ucraine come Italia faremo tutto il possibile per garantire l’efficienza elettrica” e “stiamo lavorando per la ricostruzione della Cattedrale di Odessa”, ha detto Tajani. “Siamo in prima linea e ci troviamo d’accordo con il governo tedesco”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.
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