La Cina rivendica l’isola autogovernata come parte inalienabile del proprio territorio e organizza sortite nelle acque e nello spazio aereo circostanti l’isola a cadenza quasi quotidiana. A inizio settimana, le forze armate taiwanesi hanno condotto due esercitazioni a fuoco vivo nella contea meridionale di Pingtung. Il 3 luglio si è tenuta l’esercitazione “Tian Ma”, con il dispiegamento di missili anticarro Tow 2A di fabbricazione statunitense.
Le manovre sono state condotte con l’obiettivo di rafforzare la prontezza al combattimento delle truppe nell’eventualità di un’invasione da parte della Cina, che considera l’isola come “parte inalienabile” del suo territorio. Il giorno successivo è stata la volta delle esercitazioni “Shen Kung”, incentrate sul lancio di missili Stinger e sulla valutazione delle capacità di guerra asimmetrica delle truppe. Alle manovre hanno partecipato undici unità dell’esercito. Pingtung, che affaccia sullo Stretto di Taiwan, sul Mar Cinese Meridionale, sull’Oceano Pacifico e sul Canale di Bashi, che separa Taiwan dalle Filippine, è un punto altamente strategico per monitorare le attività militari di Pechino, oltre che un potenziale sito di sbarco in caso d’invasione.
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