I cittadini svizzeri hanno votato a favore del divieto di indossare il burqa o altri capi di abbigliamento simili nei luoghi pubblici. E’ quanto emerge dal conteggio definitivo dei voti per la prima tornata di votazioni federali del 2021. L’iniziativa contro la “dissimulazione del volto” ha ottenuto la maggioranza delle preferenze con il 51,2 per cento dei voti e il sostegno di 18 cantoni e 5 contrari. A questo punto dovrà essere emendata la Costituzione per inserire questa norma. E’ stato approvata anche il quesito referendario sull’accordo economico con l’Indonesia mentre è stata respinta con il 64,4 per cento la legge riguardante l’introduzione dell’identità elettronica. Si sono chiuse a mezzogiorno in tutta la Svizzera le operazioni di voto legate alla prima tornata di votazioni federali nel Paese per il 2021 su tre quesiti referendari o iniziative di legge.
Il quesito referendario sul burqa
Gli elettori della Svizzera sono stati chiamati oggi alla urne per esprimere la propria preferenza sulla proposta di vietare la copertura del viso, sia con il niqab che col burqa delle donne musulmane, o con altri capi di abbigliamento durante le manifestazioni. Nel quesito referendario non si fa riferimento diretto all’Islam, ma si parla di “divieto alla dissimulazione del volto” per impedire il mancato riconoscimento ai manifestanti violenti durante le proteste. La proposta è stata però criticata da esponenti politici, media ed attivisti che l’hanno soprannominata il “divieto del burqa”. “In Svizzera, la nostra tradizione è che tu mostri il tuo volto. Questo è un segno delle nostre libertà fondamentali”, ha detto prima del voto Walter Wobmann, presidente del comitato referendario e parlamentare del Partito popolare svizzero. Il quesito sulla scheda è: “Sei favorevole al divieto delle coperture totali del viso?”. Nelle ultime settimane sono stati diversi gli appelli dei sostenitori del quesito referendario per chiedere lo “stop all’Islam radicale” e a istanze estremiste.