I violenti attacchi effettuati nelle ultime ore a Khartum dalle Forze di supporto rapido (Rsf) e dalle Forze armate sudanesi (Saf) hanno provocato vasti incendi che hanno colpito importanti edifici governativi ed il grattacielo della Greater Nile Petroleum Operating Company (Gnpoc), situata nel centro della capitale. La compagnia petrolifera è una società di proprietà congiunta fra la China National Petroleum Corporation (40 per cento), la malesiana Petronas Carigali Overseas (30 per cento), l’indiana Ongc Videsh (25 per cento) e la compagnia petrolifera nazionale sudanese Sudapet (5 per cento). Gli attacchi sono proseguiti da entrambe le parti negli ultimi due giorni, con forti esplosioni e danni a strutture strategiche della capitale.
Enormi incendi hanno coinvolto il ministero della Giustizia, l’Ufficio delle imposte e il grattacielo simbolo della città nuova. L’esercito sudanese ha da parte sua attaccato con artiglieria pesante le posizioni delle Rsf nella capitale, in particolare nel centro, nel nord (Khartum Bhari) e a sud, nella vicina città di Omdurman. Colpiti con droni anche i quartieri di Riyadh, al Mamoura e al Jarif, situati a ovest e ad est della capitale sudanese.
In una dichiarazione, ieri le Rsf hanno accusato l’Aeronautica militare di aver bombardato intenzionalmente le strutture governative a Khartum e di aver effettuato attacchi deliberati su aree popolate e nei mercati, utilizzando barili di esplosivi in diversi punti. Il portavoce dell’esercito sudanese, generale di brigata Nabil Abdallah, ha contestato le accuse affermando che le Rsf continuano a comportarsi come “milizie sciolte” e a sabotare le azioni di difesa dei cittadini, distruggendo sistematicamente le infrastrutture del Paese. Secondo le Saf, i miliziani del generale Mohamed Hamdan “Hemeti” Dagalo sono responsabili di aver colpito gli edifici della Nile Petroleum Company, la torre del ministero della Giustizia e quella della Standards Organization. Ha aggiunto che le truppe paramilitari hanno saccheggiato e incenerito la torre di Khartoum Sahel e della Sahara Bank
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