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Stati generali Amusement: confronto per superare la crisi, “il settore va valorizzato”

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Il gioco senza vincita in denaro, evoluzione di un settore in Italia e in Europa. E’ il convegno che si è tenuto oggi a Palazzo Falletti, a Roma, organizzato dagli Stati generali dell’Amusement, con l’obiettivo di fare il punto della situazione con l’intero comparto e di confrontarsi sulle strategie da mettere in campo per uscire dalla crisi, che ha travolto il settore. Un comparto che coinvolge 60 mila addetti, tra impiegati diretti e indotto, più di 6.200 imprese, perlopiù pmi di tradizione familiare, con oltre 30 anni di attività alle spalle, 750 milioni di euro di fatturato diretto annuo: quello dell’Amusement è un settore che offre competenza e divertimento alle famiglie. Questi numeri, con cui è stato aperto l’evento di oggi, forniscono l’identikit del settore del gioco senza vincita in denaro, il mondo di persone, professioni e competenze che c’è dietro biliardini, videogiochi, giostrine. Il settore del puro Amusement ha registrato negli ultimi due anni una perdita di fatturato del 95 per cento per via della pandemia ed è in via di definizione una regolamentazione cruciale. Per queste ragioni, le principali associazioni di settore (Federamusement-Confesercenti, Consorzio Fee, Sapar, New Asgi Italia, Acmi, Anbi, Astro, Anesv) hanno organizzano gli stati generali dell’Amusement, coinvolgendo nel convegno i principali protagonisti del comparto, italiani ed europei.


Ad aprire il dibattito è Mauro Bussoni segretario generale Confesercenti che ha evidenziato come il settore Amusement sta vivendo un momento di crisi e necessita di attenzioni e semplificazioni. “Questo è un settore importantissimo, che dà lavoro, che sta vivendo una situazione di crisi dovuta al Covid. Un settore che meriterebbe maggiore attenzione e semplificazione – ha detto Bussoni -. E’ un settore importante perché coinvolge soprattutto i bambini. Stiamo parlando di un gioco sano che migliora il vivere sociale senza portare all’azzardo, per questo va valorizzato. Si adottino tutti i provvedimenti utili affinché il settore venga valorizzato correttamente per dare anche continuità alle tante imprese famigliari di questo paese. Mi auguro che riusciremo a trovare questi meccanismi cardine per costringere il legislatore a fare quello che è necessario. Spero che la collaborazione con Adm permetta di arrivare a quei risultati che da tanti anni si ricercano. L’Amusement è un gioco sano, che dà prospettive per il futuro, non porta all’azzardo, ha un ruolo sociale. E’ un comparto che va valorizzato”, ha concluso Bussoni.

Alessandro Lama presidente Federamusement Confesercenti, ha tenuto a sottolineare che “L’Amusement è il divertimento delle famiglie, dei nonni. Le nostre strade e le nostre location in tutta Italia, sono gestite da quasi 6 mila aziende e quasi tutte quante pmi, tutte familiari, e raccogliamo milioni di ospiti all’anno – ha spiegato Lama -. Siamo quelli che diamo il sorriso ai bambini e alle famiglie. Il settore, in questo momento, vive un momento critico e il convegno di oggi è legato ad una serie di chiarimenti, che stiamo portando avanti con la collaborazione dell’amministrazione delle dogane, quindi Adm-monopoli di Stato. E’ un momento di concertazione: abbiamo aperto un tavolo con i monopoli per poter migliorare l’applicazione delle nuove regolamentazioni che sono uscite – ha chiarito Lama -. Inoltre, stiamo uscendo da un momento di forte crisi: 95 per cento in meno di fatturato. Quindi, dobbiamo lavorare tutti insieme per reinventarci e avere delle regole corrette e applicabili per tutto il nostro comparto”.

Il presidente Federamusement Confesercenti, Alessandro Lama, ha precisato anche che “durante il lockdown abbiamo passato ore a discutere per cercare di agevolare le riaperture, oggi siamo in una fase nuova. Abbiamo affrontato questa crisi e oggi con tutte le realtà del settore stiamo portando avanti il confronto. Con Adm il confronto è importante, l’Agenzia ha compreso la necessità di questo confronto che non potrà non portare dei risultati. Questi magari lasceranno scontenti tutti, ma dovranno uscire da una concertazione. I risultati si vedranno alla fine, al momento siamo tutti fiduciosi, vogliamo avere delle risposte. Questo percorso nasce in un momento di crisi generale, il punto fermo è che la concertazione è l’unico strumento che possiamo portare avanti per ottenere risultati, non ci sono altre strade. I risultati si vedranno alla fine”, ha concluso Lama.

Anche per Antonio Giuliani, della direzione Giochi-ufficio apparecchi da intrattenimento Adm: “Il confronto è fondamentale, soprattutto conoscendo bene quali sono i paletti che riguardano la normativa. Nel 2020 era opportuno ovviare allo sviluppo disordinato del settore a causa della mancanza di regole tecniche. C’erano delle esigenze, bisognava capire cosa c’era in giro, quindi abbiamo sentito le associazioni, che hanno partecipato – ha aggiunto Giuliani -. L’agenzia ha una forte attenzione per il settore e abbiamo intenzione di regolamentare nel migliore modo possibile. Il confronto continua ormai da un po’ di tempo, ci sono delle rigidità dovute alla legge. La riforma è un’opportunità perché sentire affiancare la parola gioco d’azzardo al puro divertimento è qualcosa che non piace neppure a noi. Non voglio più vedere falsi alcol test, falsi apparecchi che finiscono nei bar per dare vincite in denaro. Adm deve tutelare tutti gli operatori onesti. Vogliamo che ci sia solo puro divertimento. Negli apparecchi Comma 7 dove sta la dimensione ludica? Questi apparecchi già in sé hanno una funzione diversa da quella ludica, bisogna cercare di evitare questo tipo di divertimento per i ragazzini di oggi”, ha sottolineato Giuliani.

“L’Agenzia non si è inventata nulla, c’è un legislatore del 2012 che ha previsto che determinate tipologie di apparecchi siano inseriti all’interno dei comma 7 e la conseguenza è che viene applicata la normativa del 2000 che prevede la certificazione e il rilascio dei titoli autorizzatori. Sono procedure – ha proseguito Giuliani -, purtroppo, complesse, sulle quali abbiamo cercato al massimo di semplificare: la maggior parte delle volte abbiamo previsto una documentazione documentale per tante tipologie di apparecchi, ma si può ancora semplificare probabilmente. Questo – ha sottolineato – è l’obiettivo del tavolo di confronto-tecnico. Abbiamo avuto un primo confronto con le associazioni rappresentative sia dei gestori che dei produttori e credo che dei risultati importanti si stiano raggiungendo. Infatti credo si possa trovare una soluzione sia per il parco macchine esistenti (più preoccupante visto che per tanti apparecchi non esistono più i produttori), che per la certificazione di nuovi apparecchi. Noi abbiamo fatto diverse proposte e siamo in attesa delle risposte da parte delle associazioni. Quindi, cerchiamo di lavorare per individuare delle soluzioni che possano attuare una normativa, anche per il futuro del settore Amusement”, ha concluso Giuliani

“Oggi una regolamentazione ci deve essere e deve essere chiara – ha dichiarato il presidente New Asgi Italia Vanni Ferro -. Oggi siamo vittime di noi stessi. Il tavolo tecnico rappresenta oggi una grande opportunità di confronto, bisogna arrivare a comprendere che da una parte c’è un settore che ha bisogno di lavorare e di innovarsi. C’è un mercato fermo, aziende ferme. Quindi, speriamo che almeno nelle norme tecniche ci sia chiarezza e velocità nelle parti più importanti, bisogna sbloccare la situazione”, ha concluso Ferro. Tra gli altri, è intervenuto anche il segretario generale Anesv, Maurizio Crisanti, ricordando che “Rappresento i parchi divertimento, le nostre strade partono da un punto comune e poi si separano, ora è il momento di trovare una sintesi. La norma impedisce al nostro settore di avvalersi dei Comma 6. Noi non abbiamo sale giochi, questa attività per noi è residuale, facciamo qualcosa di diverso come ristorazione e feste per bambini. Siamo da sempre un’attività di spettacolo”, ha concluso.

Al convegno è intervenuto, in video collegamento, anche il sottosegretario al Mef con delega ai giochi, Federico Freni: “Questo è un settore di grande rilievo, considerata la crisi richiede un intervento da parte del legislatore – ha spiegato Freni -. Da parte mia massima disponibilità. Il vostro settore ha un tasso di storicità molto importante, richiama gioia, la ripresa deve essere aiutata dal legislatore. Dunque massimo sostegno per trovare gli strumenti idonei alla vita di questo settore”, ha concluso Freni. Infine, all’evento ha partecipato anche Jeson Frost, presidente Euromat che ha ricordato: “Rappresentiamo un settore in Europa molto regolato e rappresentiamo una parte importante della società. Dobbiamo lavorare insieme per superare i problemi del settore”.

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