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Siria: razzi colpiscono base Usa nella località di Al Omar

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Diversi razzi sono stati lanciati questa sera contro una base statunitense situata nei pressi della località siriana di Al Omar, sede di un giacimento petrolifero nella zona orientale del Paese. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), un’Ong con sede a Londra che si avvale di una rete di attivisti sul campo. L’organizzazione attribuisce la responsabilità dell’attacco a milizie filo-iraniane, schierate in Siria a sostegno del governo del presidente Bashar al Assad. Il portavoce della Coalizione a guida statunitense contro lo Stato islamico, Wayne Marotto, ha confermato con un messaggio su Twitter che “circa alle 19:44 ora locale, le forze statunitensi in Siria sono state attaccate da diversi razzi” e ha aggiunto: “Non ci sono feriti e si valutano i danni”. Secondo Sohr c’e’ subito stata una risposta all’aggressione, dal momento che “l’artiglieria pesante è stata utilizzata dalla Coalizione internazionale per colpire la città di Al Mayadeen, controllata dalle milizie iraniane”. Anche l’agenzia ufficiale siriana “Sana” ha dato notizia dell’attacco ad Al Omar, senza però attribuirne la responsabilità alle forze vicine a Teheran.


Nelle scorse ore il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ordinato attacchi aerei contro le milizie sciite sostenute dall’Iran in Iraq e Siria al fine di limitare l’escalation di violenza. Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, in una conferenza stampa. “L’opinione del presidente è che fosse un’azione necessaria, appropriata e deliberata”, ha affermato la Psaki. Secondo la Psaki, l’amministrazione Biden sta informando i membri del Congresso e ha inviato alcune notifiche ad altri membri dello staff prima dell’attacco. La portavoce della Casa Bianca ha aggiunto che gli Stati Uniti sono in stretto contatto con i partner nella regione riguardo alla situazione in Siria e Iraq.

I governi di Damasco e Baghdad hanno condannato oggi gli attacchi aerei condotti dagli Stati Uniti. In una nota il ministero degli Esteri siriano ha sottolineato: “La Siria rinnova la sua richiesta all’amministrazione statunitense di rispettare la sovranità siriana dei popoli di Siria e Iraq chiede di fermare immediatamente questi attacchi all’indipendenza dei due paesi”. In una nota diffusa dal sui ufficio stampa, il premier iracheno Mustafa al Kadhimi, ha definito i raid “una palese e inaccettabile violazione della sovranità e della sicurezza nazionale dell’Iraq”, precisando che il Paese non “vuole essere trasformato in un’arena per regolare i conti” con le milizie filo-iraniane.

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