Serbia-Kosovo, l’Ue annuncia un’intesa informale ma non c’è alcun accordo firmato

L’Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell: "Il patto sulla normalizzazione delle relazioni dovrebbe diventare parte integrante e vincolante dei rispettivi percorsi europei”

Progressi nel dialogo ma nessun accordo firmato: è questo l’esito delle 12 ore di negoziato a Ocrida, in Macedonia del Nord, fra l’Unione europea, per cui erano presenti l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, e l’inviato speciale per il dialogo fra Belgrado e Pristina, Miroslav Lajcak, e i leader di Serbia e Kosovo, il presidente Aleksandar Vucic e il primo ministro Albin Kurti. Il mese scorso è stato svelato un piano europeo composto di 11 articoli volto a normalizzare le relazioni fra Belgrado e Pristina, e ora l’Ue insiste affinché le due parti siglino questo documento. “L’Unione europea accoglie con favore che le parti abbiano concordato oggi l’attuazione dell’accordo sul percorso verso la normalizzazione delle relazioni tra il Kosovo e la Serbia”, ha dichiarato Borrell al termine dei colloqui. “Abbiamo un accordo. Il Kosovo e la Serbia hanno concordato l’allegato di attuazione dell’accordo sul percorso verso la normalizzazione delle relazioni”, ha scritto Borrell su Twitter. “Le parti si sono pienamente impegnate a onorare tutti gli articoli dell’accordo e ad attuare i rispettivi impegni in modo opportuno e in buona fede”, ha aggiunto Borrell, secondo cui l’intesa sulla normalizzazione delle relazioni “dovrebbe diventare parte integrante e vincolante dei rispettivi percorsi europei”. Nella dichiarazione rilasciata al termine dei colloqui, l’Alto rappresentante ha detto di considerare “un risultato significativo il fatto che le parti abbiano concordato oggi l’allegato di attuazione dell’accordo, compreso quello sulla piena attuazione degli obblighi derivanti dai precedenti accordi raggiunti durante il dialogo”. “La pace, la riconciliazione e lo sviluppo economico sono prerequisiti fondamentali per l’accelerazione del progresso della regione dei Balcani occidentali verso l’Ue”, ha concluso Borrell.

La parte sulla “piena attuazione degli obblighi derivanti dai precedenti accordi raggiunti durante il dialogo” è quella che certamente interessa di più alla Serbia, che chiede una rapida concretizzazione dell’Associazione delle municipalità serbe nel nord del Kosovo, uno dei risultati più importanti raggiunti da Belgrado nelle precedenti tappe del dialogo. Tuttavia resta l’insoddisfazione per la manca firmata da parte dei due leader, un punto rimarcato dallo stesso presidente serbo Aleksandar Vucic al termine dei negoziati. “Oggi avremmo dovuto concordare un piano attuativo e abbiamo raggiunto una sorta di accordo, ne sono soddisfatto, certo non sarà tutto, ma questi pochi punti che abbiamo concordato entreranno a far parte del quadro negoziale”, ha detto Vucic. “Non ho firmato nulla”, ha ribadito il presidente serbo, secondo cui nei prossimi giorni illustrerà alle forze politiche del suo Paese ogni punto dell’accordo. “Da lunedì e martedì sarò pronto a ricevere i membri di tutti i gruppi parlamentari dell’Assemblea per le consultazioni, in modo da concordare se esporre la situazione anche in Parlamento, purché lo si faccia in modo serio e responsabile. Nei mesi a venire ci sarà un serio lavoro da fare. Credo che Pristina metterà in atto o quantomeno comincerà a farlo – e questo perché questo è previsto nell’accordo –, la formazione dell’Associazione delle municipalità serbe. Se lo faranno effettivamente o no non ne posso essere certo”, ha detto Vucic. 2Ci aspetta un processo difficile, ma per me è importante che le nostre linee rosse siano note”, ha concluso il capo dello Stato serbo.

Più dure le parole del primo ministro kosovaro Albin Kurti che, pur confermando l’intesa raggiunta a Ocrida, ha rimarcato che Vucic si sia rifiutato di firmare il documento. “Spetta all’Ue trovare il meccanismo per rendere legalmente e internazionalmente vincolante lo status di questo accordo”, ha dichiarato Kurti dopo l’incontro. “Mi impegno con tutti e mi occuperò di tutti. C’è un paragrafo sulla tutela della minoranza serba in Kosovo e rispetteremo gli standard più elevati affinché non ci siano discriminazioni nel Paese”, ha dichiarato il primo ministro. “Anche oggi e il 27 febbraio ero pronto a firmare, mentre la parte serba ha evitato di firmare l’accordo. Come leader, non fuggo dalle responsabilità”, ha sottolineato il primo ministro Kurti.

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