L’Ufficio del procuratore distrettuale centrale di Seul ha annunciato ieri l’incriminazione di 17 persone, accusate di aver distribuito marijuana in Corea del Sud, Paese dove vigono leggi severe contro lo spaccio e il consumo di tale sostanza stupefacente.
Tra le persone incriminate figurerebbero ben sei eredi di diversi chaebol, i grandi conglomerati industriali di proprietà familiare della Corea del Sud. Stando alle indiscrezioni di stampa, si tratterebbe in particolare di eredi del colosso dei prodotti caseari Namyang Dairy Products; della compagnia produttrice di cavi in acciaio Kis Wire; della banca provinciale Jb Financial Group, e della compagnia chimica Hyosung. Le autorità giudiziarie non hanno confermato l’identità degli indagati, che avrebbero agito nell’ambito di un’unica rete di distribuzione e spaccio.
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