Scuola chiusa per la pandemia, per il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso “se a distanza di un anno siamo costretti ancora una volta a chiudere, è evidente che le misure adottate fino ad oggi sono state inadeguate ed inefficaci. Non abbiamo l’arroganza di dire che le nostre scuole sono sicure. Ma lo Stato deve reagire“.
A scuola con un numero ridotto di alunni per classe
L’esponente dell’esecutivo aggiunge in una nota: “Se vogliamo davvero mettere in sicurezza le nostre scuole, dobbiamo intervenire sul numero di alunni per classe, riducendolo e di fatto cancellando le classi pollaio, indubbio veicolo di contagio. Dobbiamo prevedere ambienti sanificati a dovere e provvisti di impianti di aerazione, personale scolastico vaccinato e trasporto pubblico locale adeguato alla situazione che stiamo vivendo”.
Sasso conclude: “Se lavoriamo in questa direzione, potremo pensare all’avvio del prossimo anno scolastico in sicurezza, con la didattica in presenza, evitando la catastrofe educativa e sociale delle scuole chiuse. Abbiamo cinque mesi di tempo per lavorare ed ottenere risultati. Le risorse finanziarie oggi non mancano, utilizziamole per il bene della nostra comunità scolastica”.
Massimo Galli, virologo del Sacco di Milano, a proposito della chiusura ha parlato di una “scelta necessaria per nuove connotazioni del virus e della pandemia e la presenza di focolai a livello delle scuole”. Per l’esperto “ci sono bambini e ragazzi concentrati per diverse ore al giorno in una situazione di necessaria vicinanza che finisce per determinare la diffusione dell’infezione che negli esercizi commerciali può essere gestita diversamente, credo”.
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