Lunghe code alle fermate di metropolitane e autobus con i mezzi pubblici che passavano a singhiozzo e strapieni. E’ stato un lunedì di disagi per pendolari e turisti a Roma a causa dello sciopero nazionale del trasporto pubblico di linea. Sospiri e sbuffate si sono alternati nel corso della giornata tra chi attendeva il proprio autobus nel centro storico della Capitale. Difficoltà anche per gli utenti della metropolitana con la linea A che ha chiuso i cancelli nelle fermate Repubblica, Vittorio Emanuele e Ponte Lungo. “Sono scesa dal 40 qui a via Nazionale per cambiare e salire sul 60 ma quando è arrivato era stracolmo e non sono riuscita a salire”, spiega una donna mentre aspetta l’autobus su via Nazionale intorno all’ora di pranzo. Insieme a lei una trentina di altri pendolari sono in attesa. Alla fermata del centro storico la pensilina elettronica informa che “oggi per sciopero sono possibili disagi alla rete del trasporto pubblico”. Sullo schermo l’attesa prevista per il numero 60 è di due minuti ma l’autobus arriva dopo circa una decina. “I bus vanno a rilento – prosegue la donna -, alcuni ci sono ma io sono qui da mezz’ora e ne sono passati due”.
Code anche in Piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini, dove a essere prese d’assalto sono state le auto bianche con centinaia di persone in attesa per un taxi. “Stiamo aspettando da parecchio ma ci sembra che nessun autobus passi”, proseguono due turiste francesi mentre camminano con la valigie in mano a pochi metri dall’ingresso della stazione. “Dobbiamo andare all’aeroporto di Ciampino perché abbiamo l’areo ma non sapevamo dello sciopero, cercheremo di prendere un taxi”, aggiungono. Chi non rinuncia, attende per decine e decine di minuti ma quando l’autobus arriva non tutti riescono a salire. “Io ne aspetto un altro, non è possibile prendere questo – dice una pendolare mentre è in attesa del bus H in Piazza dei Cinquecento. “Io ho pagato un abbonamento annuale – sottolinea – non regalo i soldi ai taxi”. E complice lo sciopero in città le attese ci sono state anche per chi si è messo al volante. Con le scuole che da venerdì hanno riaperto, infatti, in tutta la città fin dalle prime ore di questa mattina il traffico è rimasto congestionato e gli automobilisti fermi in coda.
Lo stop dei lavoratori del settore ha coinvolto gli afferenti ai sindacati Faisa Confail e Cobas Lavoro privato che oggi hanno incrociato le braccia dalle 8:30 alle 17:00, e nuovamente a partire dalle 20:00 a fine servizio. I lavoratori chiedono un aumento di 300 euro dei salari, per far fronte alla perdita del potere d’acquisto delle famiglie; una riduzione dell’orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali per garantire una maggiore sicurezza degli autisti e di conseguenza dell’utenza; un adeguamento delle tutele sulla sicurezza e salute; il blocco delle privatizzazioni e delle relative gare di appalto per contrastare il ribasso del costo del lavoro.
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