La segretaria di Gabinetto per le pubbliche relazioni del governo del Giappone, Makiko Yamada, ha rassegnato le proprie dimissioni ieri, 28 febbraio, ed è stata ricoverata in ospedale due settimane per non meglio precisati problemi di salute. Lo riferisce la stampa giapponese, evidenziando che Yamada è la prima a rassegnare le dimissioni tra i funzionari governativi coinvolti nello scandalo delle cene private offerte dal figlio del primo ministro Yoshihide Suga. Nel 2019 l’ex segretaria avrebbe accettato dal figlio del premier, Seigo Suga, l’offerta di una cena di lusso da 74.000 yen (circa 700 dollari). All’epoca, Yamada era un’alta funzionaria del ministero degli Affari interni e delle comunicazioni, che avrebbe poi concesso delle licenze di trasmissione alla società rappresentata dal figlio di Suga, Tohokushinsha Film Corp.
Il ministero degli Affari interni e delle comunicazioni del Giappone ha ammesso il 22 febbraio che altri nove funzionari del suo organico hanno consumato cene in ristoranti di lusso pagate una società per cui lavora il figlio maggiore dell’attuale primo ministro del Giappone, Yoshihide Suga. Lo riferisce la stampa giapponese, che dà notizia dell’allargamento dello scandalo che ha già coinvolto direttamente quattro alti funzionari del ministero. Una indagine interna effettuata dal ministero nelle scorse settimane ha riscontrato che 11 funzionari hanno violato la Legge sull’etica del servizio pubblico nazionale, che proibisce ai funzionari del governo di ricevere favori da attori privati. L’allargamento dello scandalo rischia di far pesare ulteriormente sul consenso goduto dal primo ministro giapponese, in costante calo dal suo insediamento, lo scorso settembre.
Funzionari del ministero degli Affari interni e delle comunicazioni sono sotto indagine per presunte violazioni del codice etico, a seguito della pubblicazione di indiscrezioni in merito a cene di lusso cui avrebbero preso parte assieme al figlio del primo ministro, Yoshihide Suga. Lo ha confermato il 4 febbraio il portavoce del governo, Katsunobu Kato. A far luce per primo sulla vicenda è stato il settimanale “Shukan Bunshun”: secondo le indiscrezioni, tra ottobre e dicembre dello scorso anno quattro funzionari di alto livello avrebbero ricevuto regali costosi e cene in ristoranti di lusso a Tokyo dal figlio maggiore del primo ministro, che lavora come dirigente presso Tohokushinsha Film Corp., una società fornitrice di servizi di trasmissione satellitari. Nei mesi scorsi Tohokushinsha ha ottenuto una licenza di emittente dal ministero degli Affari interni; il portavoce del governo ha confermato che la questione è oggetto di indagine da parte dell’Autorità del personale pubblico. Il primo ministro ha dichiarato di essere all’oscuro delle presunte cene organizzate dal figlio; la vicenda, però, rischia di far crollare ulteriormente il consenso già scarso goduto dal capo del governo e dal suo esecutivo.
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