Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, ha firmato le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 22 marzo. Passano in area arancione le regioni Sardegna e Molise. Viene prorogata l’ordinanza in scadenza relativa all’area rossa in Campania.
Dopo alcune settimane di crescita il valore Rt nazionale resta stabile a 1.16. Questo il bilancio del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità relativo all’andamento dell’emergenza Covid. Secondo il del monitoraggio settimanale sull’andamento dell’epidemia elaborato dalla Cabina di Regia nel periodo fra il 24 febbraio ed il 09 marzo dieci Regioni (stesso numero della settimana precedente) hanno un livello di rischio alto tra cui Sardegna e Molise passate in arancione. Le altre 11 Regioni hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane).
Nel periodo fra il 24 febbraio e il 09 marzo, sedici Regioni/Ppaa hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra le sedici, una Regione (Campania) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4, due (Piemonte e FVG) hanno un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Dodici Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.
L’elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità del Covid e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione. Inoltre, si conferma per la settima settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Circostanza, questa, che ha portato il ministero della Salute al nuovo cambio di colore per Molise e Sardegna.
In merito alla revoca della sospensione di AstraZeneca, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, nel corso della conferenza sul pronunciamento dell’Ema ha detto che si tratta di “un grande sollievo perché dobbiamo dare un’accelerazione alla campagna vaccinale“.
Ad ogni modo “i vaccini devono rispondere ai criteri di sicurezza e dunque c’è stato un procedimento cautelativo sulla base del principio di precauzione”, ha aggiunto specificando che “prima della sospensione del vaccino avevamo raggiunto un ritmo sostenuto di vaccinazioni, con circa 200 mila somministrazioni al giorno. Ora dobbiamo raddoppiare questo ritmo. La campagna vaccinale può entrare nel vivo. In questa fase dell’epidemia, in Italia “c’è un’elevata incidenza” di soggetti positivi al Covid-19 “con 250 casi per 100 mila abitanti. Rinunciare ora ad una forte campagna vaccinale sarebbe estremamente rischioso”, ha aggiunto. Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute ha infine fatto sapere che “non sono previste modifiche alle procedure di vaccinazione ma verrà comunque aggiornato il consenso informato, per tutti i vaccini”.
Il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini ha annunciato ieri che “da giugno ci sarà il vero inizio della campagna vaccinale di massa con 500 mila persone vaccinabili ogni giorno”. “I vaccinati” con il siero di AstraZeneca “devono stare tranquilli” ha chiarito aggiungendo che “non c’è motivo per fare trattamenti pre o post vaccinali per prevenire eventi rarissimi” come la trombosi “e ancora non correlati” alla somministrazione del vaccino AstraZeneca. “Non si proceda – ha concluso – a fare trattamenti profilattici né trattamenti successivi alla vaccinazione”.
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