La vittoria del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) alle elezioni generali del 23 luglio prossimo “è possibile”. Lo ha detto durante il suo intervento al comitato federale, il presidente del governo, Pedro Sanchez, invitando la sua formazione a presentarsi “unità, coraggiosa e forte” all’appuntamento con le urne. Il capo dell’esecutivo ha poi accolto con favore l’accordo di Sumar con Unidas Podemos (Up) nelle elezioni affinché “il progresso prevalga sul regresso”. Per Sanchez, infatti, la grande avanzata del centrodestra alle elezioni regionali e comunali del 28 maggio scorso è dovuta alla “forte dispersione” del voto dei partiti a sinistra del Psoe.” La responsabilità è la condizione per lasciarsi alle spalle il rumore sterile e concentrarsi su ciò che conta davvero per i cittadini, ha spiegato il leader socialista.
Tuttavia, Sanchez ha sottolineato che questo accordo non deve far perdere di vista il fatto che la “grande responsabilità di ciò che accadrà il 23 luglio è dei socialisti”. “È chiaro che l’unica cosa irreale e fantasmagorica è l’alternativa economica del Partito popolare. È tanto irreale quanto inesistente. È definita non da ciò che fa, ma da ciò che disfa: abrogare, annullare, tagliare, smantellare, distruggere tutto ciò che è stato ottenuto negli ultimi cinque anni, e questi sono i fatti”, ha aggiunto il premier. Sanchez ha attaccato il modello economico del Pp, affermando che è l’unico partito che continua ad aggrapparsi “al vecchio dogma neoliberale” e per questo “non vogliono parlare di economia” perché a suo avviso “non sanno cosa dire”. “Tutto quello che riescono a pensare è di blaterare vecchie ricette. Noi abbiamo un piano e loro niente. Noi abbiamo Nadia (Calvino, ministra dell’Economia) e loro non hanno nessuno”, ha evidenziato Sanchez.
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