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Russia: dice “invasione” anziché “operazione speciale”, arrestato l’ex sindaco di Ekaterinburg

L’accusa è quella di avere “screditato l’esercito” russo, un reato punibile con una pena fino a dieci anni di reclusione

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L’ex sindaco di Ekaterinburg, Jevgenij Roizman, è stato il primo stamane a dare la notizia del suo arresto ai giornalisti, affacciandosi dalla finestra appena la polizia ha fatto irruzione nell’abitazione. L’accusa è quella di avere “screditato l’esercito” russo, un reato punibile con una pena fino a dieci anni di reclusione. Secondo la Procura Roizman ha chiamato, su un video postato su Youtube, “invasione” quella che a Mosca viene definita “l’operazione speciale” in Ucraina. Si conclude così l’attivismo contro il conflitto in corso dell’ex sindaco, 59 anni, nato nella stessa città che ha poi amministrato ma che in epoca sovietica prendeva il nome di Sverdlovsk. Era stato lui stesso, nei mesi scorsi, a “stupirsi” di essere ancora in libertà dopo le varie sanzioni pecuniarie comminate sempre per non essere allineato, nelle sue esternazioni pubbliche sulla guerra in Ucraina, alle prescrizioni di legge.

Politico di lungo corso, Roizman non è stato solo il sindaco della città sugli Urali orientali dal 2013 al 2018, ma anche deputato della Duma (la Camera bassa dell’Assemblea federale) dal 2003 al 2007, amico del magnate Mikhail Prokhorov e membro del partito Russia Giusta dal 2006 al 2007. La forza politica, di ispirazione socialdemocratica, ha poi proseguito il suo cammino fino a entrare nell’Internazionale socialista, per venirne poi radiata dopo il sì della Duma all’invasione in Ucraina. Roizman è però più famoso per il suo impegno civico e la sua attenzione al sociale. A Ekaterinburg ha raccolto consensi grazie alla creazione di una fondazione contro le droghe e di un museo per la salvaguardia delle icone russe. I cittadini aspettavano inoltre gli appuntamenti settimanali di “jogging”, dove l’allora sindaco si fermava in ogni quartiere per ascoltare le esigenze di tutti.

Roizman non è certo famoso, invece, per la pacatezza dei toni quando ha voluto criticare altri esponenti politici, locali e nazionali. E’ stato inoltre al centro delle polemiche quando sono emersi presunti brogli nella tornata elettorale in cui è diventato sindaco. La stessa fondazione contro le droghe, infine, gli ha procurato una fama “controversa” per le voci di stampa, da lui sempre smentite, che lo vedevano effettuare “incursioni violente” contro gli spacciatori e tenere i tossicodipendenti “in cattività come carcerati”. L’oppositore Roizman si differenzia, secondo i commentatori nazionali, dalla sua più nota controparte, Aleksej Navalnyj, a causa della comprovata esperienza nell’impegno civile ma anche per la partecipazione alla vita pubblica nelle sedi del potere politico. Nonostante critiche e polemiche, la popolarità dell’ex sindaco fra i cittadini di Ekaterinburg resta indiscussa ancora oggi. Una parola detta da Roizman, come la fatidica “invasione” pronunciata su Youtube, potrebbe essere in grado di spostare per lo meno parte dell’opinione pubblica locale. E forse anche per questo ad attenderlo non è stato il centro detentivo della sua città, ma quello della lontana capitale Mosca.

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