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Roma: ripristinare la legalità a Tor Bella Monaca, le istituzioni unite si mobilitano

Sono due le situazioni da aggredire per togliere spazio ai clan secondo don Antonio Coluccia: il traffico di droga e il racket delle occupazioni delle case popolari

Roma
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Ripristinare la legalità, abbattere il muro di omertà e sconfiggere la povertà educativa. Questo il senso delle azioni congiunte messe in campo dalle forze dell’ordine, istituzioni e politica a Tor Bella Monaca, nella periferia est di Roma. È di questa mattina, infatti, un nuovo blitz interforze in via dell’Archeologia, a poche settimane dalla maxi operazione organizzata dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Dalle prime luci dell’alba è stata effettuata un’operazione interforze che ha visto l’impegno di circa 300 uomini, tra polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza. Dalla droga alle armi, dagli alloggi popolari occupati illegalmente agli allacci abusivi, le forze dell’ordine hanno setacciato per tutta la mattinata la storica piazza di spaccio della periferia est della Capitale. A esito delle operazioni, sono stati eseguiti due arresti per droga. Inoltre, sono state sequestrate oltre 300 dosi di sostanze stupefacenti, tra cocaina marijuana e hashish, mentre sei persone sono state denunciate. Nel sottoscala di una palazzina del complesso noto come “ferro di cavallo”, è stato trovato anche un fucile ad aria compressa calibro 22, per uso sportivo da poligono. Inoltre, 4 alloggi di proprietà Ater Roma occupati abusivamente sono stati sgomberati.


Accanto alle forze dell’ordine, sono scesi in campo anche gli operatori Ama, che hanno svolto un servizio di spazzamento, lavaggio, pulizia e raccolta dei rifiuti in via dell’Archeologia. Nel corso della mattinata hanno effettuato un sopralluogo a Tor Bella Monaca il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il prefetto Lamberto Giannini e il prete antimafia don Coluccia. L’intervento di questa mattina “è la dimostrazione che si sta lavorando a una strategia condivisa da tutte le istituzioni, per il rafforzamento della legalità e del decoro” e che sarà affiancata dalla “riqualificazione dei piani terra in cui ora le persone svolgono attività di spaccio, ma nei quali, con i nostri interventi, potranno lavorare e dedicarsi alla socialità”, sono le parole del primo cittadino, che ha aggiunto: “vogliamo realizzare nuovi spazi comuni, a partire dalla riqualificazione dei piani terra”. Anche la Regione Lazio ha tenuto a ribadire l’impegno contro la criminalità. Le istituzioni devono occupare il territorio lasciato per troppo tempo alle organizzazioni criminali: è il messaggio che don Antonio Coluccia ha lanciato nell’audizione che si è svolta in commissione Lotta alla criminalità e antimafia del Consiglio regionale alla Pisana, presieduta da Flavio Cera di Fd’I.

Un appello, quello lanciato dal sacerdote vittima del tentativo di aggressione del 31 agosto durante la marcia della legalità a Tor Bella Monaca, che le associazioni presenti hanno declinato nei vari ambiti di lavoro: lotta alla dispersione scolastica, recupero del degrado dei quartieri, percorsi formativi per dare lavoro ai soggetti più deboli che, altrimenti, diventano un serbatoio di mano d’opera per le mafie. L’audizione, dedicata al quadrante est di Roma, in particolare a Tor Bella Monaca, è stata introdotta dal presidente Cera che ha voluto ringraziare “le forze dell’ordine per il blitz di stamani. Noi tutti siamo chiamati a fare sistema per contrastare la criminalità. Le istituzioni devono essere vicine ai cittadini. Vogliamo dare un segnale forte a tutti i romani. Proprio per questo la prossima seduta della commissione la faremo proprio a Tor Bella Monaca”, ha annunciato Cera.

Due le situazioni da aggredire per togliere spazio ai clan secondo don Antonio Coluccia: il traffico di droga e il racket delle occupazioni delle case popolari: “Non basta l’azione delle forze di polizia, servono interventi profondi e non spot, bisogna creare un’alternativa: una nuova proposta di vita, cercando di fare capire ai ragazzi che c’è un futuro diverso”, ha sottolineato il prete anti spaccio che, prima della commissione, ha incontrato anche il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma. Da anni sotto scorta e vittima a fine agosto di un possibile agguato per le strade di Tor Bella Monaca, Coluccia ha spiegato che “la gente inizia a respirare perché i clan hanno rubato l’ossigeno a queste persone, creando uno Stato di paura. Ma il muro di omertà si sta rompendo: adesso le persone vedono le istituzioni di prossimità intervenire e cominciano a comprendere che è possibile una speranza che va costruita con l’aiuto di tutti, anche dei cittadini che stanno dicendo ‘non ci abbandonate’ – ha raccontato don Coluccia -. Quindi, c’è una certa sensibilità sociale e un risveglio delle coscienze”, ha concluso.

L’iniziativa della Regione Lazio nasce principalmente “dalle tante attività che Don Coluccia sta portando avanti sul territorio – ha dichiarato il presidente Aurigemma -. I nostri uffici dell’Ater sono in stretto contatto con la Prefettura per segnalare le occupazioni abusive. Nelle operazioni di questa mattina si sono liberati degli immobili e continueremo in tal senso per dare un forte segnale della presenza delle istituzioni in un territorio così importante come Tor Bella Monaca. Ma questo vogliamo farlo in tutte le zone di Roma e delle province del Lazio – ha ribadito Aurigemma -. Continueremo a supportare le attività e la Regione sarà presente non tanto con la forma ma con la sostanza, perché queste attività devono essere supportate da provvedimenti amministrativi. Le istituzioni si stanno riprendendo quello spazio che oggi è occupato dalla criminalità e dal malaffare”, ha concluso il presidente dell’Aula.

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