L’estensione delle strade di Roma, 8 mila chilometri, è pari a quella di tutta la rete autostradale italiana. Entro il 2026, il 10 per cento delle strade, su cui transita il 65 per cento del traffico urbano, sarà rifatto. Si tratta degli 800 chilometri della viabilità primaria per cui, tra fondi giubilari (217 milioni) e comunali (83 milioni) sono stanziati 300 milioni di euro. Sul fronte della viabilità secondaria, invece, con i cantieri in capo ai Municipi, in ballo ci sono 200 milioni di euro, e gli interventi includono anche marciapiedi, sanpietrini e segnaletica. Si arriva in tutto a 500 milioni di risorse destinate alla manutenzione stradale. A questi cantieri vanno aggiunti gli interventi su circa 200 chilometri di strade provinciali per un totale di mille chilometri che saranno rifatti entro il 2026. “Basta romanelle, queste strade dureranno 20 anni”, ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che oggi in Campidoglio ha fatto il punto sugli interventi in corso, e in arrivo, insieme all’assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini.
La maggior parte, l’80 per cento, degli 800 chilometri della viabilità primaria, sarà riqualificato entro la fine del 2024. Il restante 20 per cento dei lavori terminerà nel 2026. “È il più grande piano di manutenzione straordinaria delle strade di Roma degli ultimi decenni e, forse, di sempre: abbiamo ereditato una situazione disastrosa, ma ci siamo dati un obiettivo ambizioso”, ha detto Gualtieri. “Se si tolgono i soli 23 chilometri già rifatti negli ultimi anni, un po’ pochini, il resto li rifaremo integralmente entro il 2026″, ha spiegato Gualtieri -. Il tutto con una grande novità: la positiva cooperazione tra il Simu e l’Anas, con un lavoro in convenzione che ci consente di più che raddoppiare la nostra capacità di intervento. Non pezze, ma interventi strutturali – ha concluso il sindaco – che resteranno e dureranno nel tempo, un fatto storico per la città”.
Un risanamento che in modo così profondo, sottolineano da Palazzo Senatorio, non veniva fatto da più di venti anni e ha visto impegnati nelle lavorazioni principalmente il Dipartimento Simu di Roma Capitale e Anas. “È un piano strategico e non un piano straordinario. La giunta non fa nulla di straordinario, se per straordinario si intendono le deroghe, la fretta, gli interventi una tantum. L’unico elemento straordinario è che affrontiamo il tema in modo serio e questo non avveniva da oltre 20 anni”, ha detto l’assessora Segnalini. “Rifare le strade significa più sicurezza, meno incidenti dovuti alle buche e marciapiedi per i pedoni – ha aggiunto -. I cantieri si svolgono di notte e non intralciano il traffico, anche questa è una novità”. Alla presentazione sono intervenuti anche il presidente della commissione capitolina Lavori pubblici, Antonio Stampete del Pd, e la delegata alla Viabilità di Città metropolitana di Roma, Manuela Chioccia.
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