Minacciata da mesi di proteste, la statua del generale cileno Manuel Baquedano, eroe della guerra del Pacifico contro la Bolivia e il Perù (1879-1884), è stata rimossa dall’omonima piazza nel centro della capitale, Santiago del Cile. Lo ha comunicato il presidente, Sebastian Pinera, secondo cui il generale e il cavallo “Diamante” torneranno al loro posto una volta terminati i lavori di restauro. Interventi resi necessari dai tanti assalti sofferti nel corso delle proteste sociali iniziate ad ottobre del 2019: l’ultimo è stato in occasione dei preparativi per la manifestazione dell’8 marzo, quando i manifestanti hanno cercato di abbattere la “creatura” dello scultore Virginio Arias, inaugurata nel 1928. Ma appena tre giorni prima, alcuni incappucciati avevano tentato di darla alle fiamme e ogni venerdì dall’inizio delle proteste, la statua ha subito ogni genere di vessazione: pitturata, usata come base per il lancio di lacrimogeni e per issare bandiere, colpita e scarabocchiata. A nulla è valso il tentativo di farla presidiare, 24 ore su 24 dai carabinieri.
Collocato al centro della piazza popolarmente chiamata “Plaza Italia”, il monumento è solo uno dei quasi 320 finiti nel mirino delle manifestazioni nate per denunciare il mai superato divario economico tra le varie classi sociali. A Baquedano in particolare si “rimprovera” il ruolo avuto nell’occupazione del territorio mapuche dell’Araucania (1861-1883) a nome dello stato cileno. Un conflitto mai realmente esaurito e i cui motivi si intrecciano con quelli della protesta scattata a fine 2019. Il tema ha fatto discutere a lungo, per li valore simbolico del suo protagonista e dei malumori che la piazza ha riversato su di lui. Il governo assicura che la rimozione non è un cedimento ai manifestanti ma solo un passo necessario per restituire l’eroe al su splendore: “Voglio dire in modo chiaro e categorico che la statua del generale Baquedano tornerà nella Piazza, si tratta di un riconoscimento al suo grande contributo nella vittoria della guerra del Pacifico e di manifestare rispetto alla nostra storia e ai nostri eroi”, ha detto Pinera.
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