Il ministero dell’Interno francese ha reso noto che 740 mila persone hanno partecipato alle manifestazioni di oggi contro la riforma delle pensioni, di cui 93 mila a Parigi, mentre il sindacato della Confederazione generale del lavoro (Cgt), ne ha contate 2 milioni, tra cui 450 mila nella capitale. Al termine della giornata, l’intersindacale ha indetto una nuova protesta generale per il 6 aprile. Il segretario della Confederazione francese democratica del lavoro, Laurent Berger, ha fatto sapere che la prima ministra Elisabeth Borne ha invitato le principali sigle a Matignon, sede del governo “lunedì o martedì prossimo”. Nel corso del corteo che si è tenuto a Parigi si sono verificati violenti scontri tra black bloc e forze dell’ordine. Un gruppo di manifestanti ha saccheggiato un supermercato, diversi roghi sono stati accesi in strada e delle vetrine di negozi sono state distrutte. A fine giornata le autorità hanno annunciato almeno 55 fermi. Scene simili a Lille, Nantes, Lione e Rennes. La prefettura delle Ardenne ha denunciato il lancio di “bottiglie di acido” sugli agenti.
Ma le tensioni sono cominciate in mattinata. A Parigi alcuni manifestanti hanno invaso i binari della stazione ferroviaria di Gare de Lyon, occupato per qualche minuto anche l’aeroporto di Biarritz, così come i porti di Brest, Bulogne-sur-Mer e Le Havre. Nella Sncf, azienda del trasporto pubblico ferroviario, a mezzogiorno si registrava un tasso di adesione agli scioperi del 16,6 per cento, mentre il ministero dell’Istruzione ha annunciato l’8,37 per cento degli insegnanti mobilitati. I sindacai studenteschi hanno annunciato tra i 450 e i 500 licei bloccati. Davanti al campus universitario Carlone, a Nizza, e a Lione 3 ci sono stati scontri tra studenti che occupavano e altri di estrema destra. L’ingresso dell’abitazione della deputata della maggioranza, Violette Spillebout, è stato murato da alcuni manifestanti mentre la figlia della parlamentare si trovava dentro. Il presidente della Conferenza dei vescovi di Francia, Eric de Moulins-Beaufort, ha espresso preoccupazione per le violenze constatate a margine delle ultime manifestazioni, affermando che si tratta di un “sintomo allarmante dello stato del tessuto sociale”.
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