Il governo della Repubblica Centrafricana riconosce l’indipendenza delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, in Ucraina, auspicando che la decisione della Russia di fare altrettanto possa “salvare delle vite”. Lo scrive l’agenzia di stampa russa “Riafan”, citando il commento rilasciato ieri dal presidente centrafricano Faustin-Archange Touadera al riconoscimento russo delle repubbliche del Donbass. “Penso che questa decisione salverà sicuramente delle vite e preverrà molte violenze. Secondo la nostra analisi, mira a salvare la vita delle persone ed è sostenuta da molti perché mira a prevenire la violenza e la perdita di vite umane”, ha dichiarato il capo dello Stato. Le dichiarazioni sono arrivate prima dell’avvio dell’operazione militare russa in Ucraina, scattata la scorsa notte.
Nella Repubblica Centrafricana sono presenti centinaia di militari russi e nei mesi scorsi il governo di Bangui ha inviato una notifica al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in cui specifica la sua intenzione di mettere a disposizione delle Forze di difesa e di sicurezza (Faca) centrafricane 600 istruttori russi aggiuntivi – 200 tra le file Forze armate centrafricane, 200 della gendarmeria nazionale e altri 200 della polizia – che andranno ad aggiungersi ai 535 già ufficialmente presenti sul territorio centrafricano, sebbene diverse fonti di sicurezza affermino che il numero di istruttori russi presenti a Bangui sia in realtà molto più alto (tra le 800 e le duemila unità). La Francia accusa inoltre da tempo la Repubblica Centrafricana di essere “complice” di una campagna antifrancese orchestrata da Mosca, in particolare attraverso l’utilizzo di troll sui social network e in alcuni media. Mosca, dal canto suo, critica Parigi per aver accusato la compagnia russa di sicurezza privata Wagner di aver preso il controllo del potere e delle risorse del Paese.
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