Con lo spoglio completo al 99,9 per cento, le elezioni presidenziali ceche confermano una vittoria quasi trasversale per Petr Pavel. Il nuovo capo dello Stato ha ottenuto il 58,3 per cento delle preferenze e 3,3 milioni di voti, quasi un milione in più del suo avversario Andrej Babis. Pavel ha vinto in 11 delle 14 regioni ceche e in 60 circoscrizioni elettorali su 77.
Babis ha comunque prevalso dove ci si aspettava la sua vittoria, ovvero nelle tre regioni più povere del Paese, quelle di Ostrava, Usti nad Labem e Karlovy Vary. Nelle regioni in cui ha vinto, Pavel ha ottenuto preferenze tra il 55 e il 63 per cento. Si discostano la regione di Olomouc (51,8 per cento) e, come al solito, Praga, dove il successo del generale in congedo è molto più marcato e tocca il 76,3 per cento. Quanto al voto all’estero, il presidente ha ottenuto il 93,4 per cento delle preferenze. L’affluenza è del 70,25 per cento, la seconda più alta dopo le politiche del 1996.
“L’opinione pubblica ceca è ferita dal modo in cui si fa politica nel Paese e bisogna portare un cambiamento che richiederà l’impegno di tutti”. Con queste parole il nuovo presidente della Repubblica Ceca ha commentato la sua vittoria. Il generale in congedo ha ringraziato anche gli elettori che non lo hanno votato. “So che questi elettori si sentono delusi ma li assicuro che in queste elezioni non vedo elettori sconfitti” ha detto il nuovo presidente, secondo cui hanno vinto “valori come decenza, rispetto e umiltà” che devono “fare ritorno” nella politica ceca. “Il ritorno di questi valori in tutto il Paese passa solo dal dialogo con gli elettori sconfitti” ha dichiarato il nuovo capo dello Stato, aggiungendo che, a suo vedere, questo compito “non sarà facile ma non è impossibile”.
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