Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una priorità per il governo, che punta a mettere a punto un “documento credibile e dettagliato” in tempi stretti. È in sintesi quanto spiegato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, in audizione nelle commissioni riunite Bilancio, Finanze e Politiche dell’Ue di Camera e Senato. Il Pnrr, ha assicurato, “rappresenta certamente una priorità per il governo, per il Paese, per il ministero dell’Economia e delle Finanze”. “Questo è il primo incontro” con le Camere, e “spero che sia l’inizio di un dialogo durevole e intenso“, ha aggiunto Franco, sottolineando che “abbiamo davanti a noi un percorso che sarà molto rapido e intenso”. Secondo Franco,” dobbiamo essere consapevoli che la predisposizione del piano” nazionale di ripresa e resilienza, “e la sua realizzazione, sono un’opera complessa. Dobbiamo predisporre un documento con contenuti ambiziosi da un lato, ma anche credibili e dettagliati, che definisca le specifiche modalità operative di ciascun intervento”, ha aggiunto.
“Per l’Italia – ha osservato il titolare del Mef – questo implica un cambio di passo nel modo di impiegare le risorse che, anche in passato, ha messo a disposizione attraverso i fondi strutturali”. Il Recovery plan non rappresenta un’opportunità solo per gli Stati membri, ma anche per il processo di integrazione dell’Ue: “Il progetto Next generation Eu – ha spiegato Franco – è un passaggio storico molto importante nel processo di integrazione europea, e un passo in avanti nella costruzione di un bilancio europeo comune”. Il piano, infatti, “è nato in un contesto di emergenza, ma è un’iniziativa che ha finalità anche di medio e lungo termine, volta a ridisegnare l’assetto dell’Europa nei prossimi anni”. “Il piano – ha spiegato inoltre il titolare del Mef, nel corso dell’audizione – è una straordinaria opportunità per una ripresa sostenibile e inclusiva del nostro Paese”. Nel suo intervento, Franco ha fatto anche il punto sulle possibili tempistiche per lo sblocco delle risorse europee. “Secondo quanto precisato nel regolamento definitivo del piano” sul Recovery, “ciascun Paese dovrà presentare il proprio piano nazionale entro il 30 aprile“, e in seguito “la Commissione avrà a disposizione otto settimane” per valutare i piani di ciascun Paese”.
“Acquisita l’approvazione della Commissione – ha spiegato Franco – il Consiglio europeo avrà quattro settimane per fornire la sua decisione finale. Questo implica che le risorse europee saranno disponibili alla fine dell’estate”, e i Paesi “potranno ottenere pre-finanziamenti per un importo pari a circa il 13 per cento del valore complessivo del piano”. Mentre, per quanto riguarda la governance, si punta alla costituzione di “una struttura centrale di coordinamento” al Mef. “Il modello organizzativo che stiamo definendo – ha affermato Franco – individua compiti e responsabilità basati su due livelli di governance strettamente interconnessi. Da un lato, stiamo considerando la costituzione di una struttura centrale di coordinamento del Pnrr presso il ministero dell’Economia e delle Finanze a presidio e supervisione dell’efficace attuazione del piano”. Dall’altro lato, “a livello di ciascuna amministrazione di settore si considera la creazione di presidi di monitoraggio e controllo sull’attuazione delle misure di rispettiva competenza”. Infine, per quanto riguarda le risorse, Franco ha spiegato che i dati finanziari “più aggiornati” indicano “una stima dell’entità delle risorse dell’ordine di 191,5 miliardi, leggermente inferiore a quella indicata nel piano a gennaio”.
Leggi altre notizie su Nova News
Seguici su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram