Tutelare l’Italiano in Costituzione. Una battaglia necessaria, secondo il vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, il quale, in un’intervista al “Messaggero”, spiega che nella Carta costituzionale “sono enunciati i valori più preziosi che abbiamo. La persona, il lavoro, la salute, la famiglia, la cultura, il paesaggio. Manca l’Italiano, che è stato testimonianza di unità nazionale prima della stessa unità statuale”. La lingua, sottolinea Rampelli, “è potere. Scrivere le leggi usando termini stranieri significa ridurre la comprensibilità e quindi il numero delle persone che possono comprenderle e rispettarle. Significa non avere rispetto per quei cittadini che hanno pochi strumenti culturali per capire”. La priorità è dunque “valorizzare l’italiano in Italia e all’estero” e per questo, spiega ancora, alla proposta di legge costituzionale sarà affiancata una ordinaria che “obbligherà tutte le amministrazioni partecipate dallo Stato a utilizzare l’Italiano” e rafforzerà “gli istituti di cultura italiana all’estero”. In questa direzione, conclude il vicepresidente della Camera, “una grandissima occasione” di promozione dell’italiano nel mondo sarebbe rappresentata anche dall’Expo 2030 a Roma.
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