Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, dichiara che “è trascorso un anno dal blocco totale dello scorso anno e nulla è cambiato. Da oggi la scuola italiana, a parte in qualche Regione, torna alla didattica a distanza”.
Il parlamentare aggiunge in una nota che “circa 7 milioni di studenti da stamattina sono costretti a seguire le lezioni in dad, otto su dieci, l’81 per cento degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie. Si è scelto di chiudere le scuole, anziché colpire i luoghi dell’assembramento come le metropolitane, gli autobus, gli ipermercati e le strade dello struscio, invece di incrementare i mezzi di trasporto impiegando anche la mobilità privata”.
L’esponente di Fd’I, poi, prosegue: “Nelle scuole gli insegnanti sono vaccinati, gli alunni distanziati e con le mascherine. Sono luoghi sicuri, dove sarebbe bastato attivare per tempo interventi di sanificazione periodica degli edifici scolastici – che non sono stati effettuati – per lasciarli aperti e garantire in sicurezza il diritto allo studio e alla socialità ai nostri ragazzi. Il governo aveva il compito di impedire gli affollamenti e non lo ha fatto. E intanto chi ha figli piccoli è nel panico, assediato tra le mura domestiche nel suo lavoro agile o alla ricerca di baby sitter onerose se costretto a recarsi sul posto di lavoro. A ‘chiudere tutto’ – conclude Rampelli – sono buoni anche i somari, non serve stare a capo di una nazione”.
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